Ecco il 25 aprile, festa della Liberazione, ma le polemiche non mancano mai

E’ senza dubbio la celebrazione italiana più politica che c’è nel calendario e a ogni anniversario non mancano situazioni velenose

E’ una delle celebrazioni più sentite e più coinvolgenti del nostro paese. Ogni anno, quando arriva il 25 aprile, non mancano le feste in tutte le città e piazze italiane, ma allo stesso tempo non mancano nemmeno le polemiche e situazioni velenose che si creano soprattutto a livello politico, tra sinistra e destra, come se qualcosa, sotto sotto, non fosse mai del tutto svanito. E’ senza dubbio la più politica, se non l’unica politica nel vero senso della parola, delle feste in calendario ed è l’Anniversario della Liberazione dell’Italia, meglio nota come Festa della Liberazione che dal 1946 ricorre ogni anno il 25 aprile. La festa della Liberazione, proprio per il nome stesso, è una festività che celebra la liberazione dell’Italia dal regime fascista e dall’occupazione nazista, un giorno che per il nostro Paese assume un importante valore politico e militare.

Il manifesto
Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’Associazione nazionale partigiani ANPI (foto Ansa)

Quella di quest’anno, poi, è, forse, la ricorrenza che ha assunto un significato ancora più particolare rispetto al passato, visto che diversi analisti, storici e osservatori in qualche modo hanno paragonato la resistenza partigiana a quella degli ucraini a seguito dell’invasione russa, e le polemiche, per l’appunto, non sono mancate, soprattutto per la “vaga“, bisogna dirlo, posizione dell‘Anpi (Associazione nazionale partigiani) che in un primo momento, e per diversi giorni, ha ribadito più volte che non si potevano paragone le “Resistenze“, per poi fare una bella e robusta marcia indietro proprio di recente. Una non bella figura, non c’è che dire, anche perché ci sono state all’interno liti per le posizioni assunte.

Ma perché si festeggia il 25 aprile? Da dove nasce il significato e perché proprio questo giorno

Il momento
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della deposizione di una corona d’alloro sulla Tomba del Milite Ignoto, nella ricorrenza del 75° anniversario della Liberazione il 25 aprile 2020 (foto Ansa)

Un giorno e una scelta che ha la sua storia e le sue motivazioni. Il 22 aprile del 1946 fu l’allora Presidente del consiglio Alcide De Gasperi a proporre a Umberto II, ultimo re d’Italia e all’epoca luogotenente del Regno, di istituire come festa nazionale il 25 aprile. “A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale” si legge nel decreto che andava così a istituire come festività nazionale l’Anniversario della Liberazione dell’Italia. Ma l’istituzione definitiva come festa nazionale arrivò solo nel maggio del 1949, con la nascita della Festa della Liberazione che venne collocata nell’aprile del 1946, pochi mesi prima del referendum del 2 giugno dove gli italiani furono chiamati a scegliere tra repubblica e monarchia. Dal 1946 quindi ogni anno in Italia si celebra il 25 aprile, una ricorrenza che viene festeggiata con manifestazioni pubbliche in tutte le città del paese, con il momento più solenne che è la deposizione da parte del presidente della Repubblica di una corona di alloro al monumento del Milite Ignoto per rendere omaggio a tutti i caduti italiani nelle guerre.

Nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, dove l’Italia del duce Benito Mussolini era alleata della Germania di Adolf Hitler, con le operazioni militari che si stavano rivelando fallimentari per il paese, non di certo per colpa dei nostri soldati, l’8 settembre del 1943 venne firmato l’Armistizio di Cassibile con gli Alleati. Una scelta questa che provocò l’occupazione nazista dell’Italia con l’appoggio del governo collaborazionista fascista della Repubblica sociale italiana di Salò. Da quel momento iniziò nel nostro paese la Resistenza, con la nascita del Comitato di Liberazione Nazionale e dell’attività partigiana. Una guerra interna questa durata dall’8 settembre del 1943 fino al 2 maggio 1945, quando l’Italia venne liberata dall’occupazione nazi-fascista. Finita la Guerra, venne indicata come data per festeggiare la Liberazione quella del 25 aprile, ovvero il giorno in cui il Comitato di Liberazione dell’Alta Italia proclamò l’insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dalle truppe nazi-fasciste. Anche se la vera e propria fine delle ostilità è avvenuta il 2 maggio, quando entrò in vigore in maniera ufficiale la resa, è stato scelto di indicare come data delle celebrazioni il 25 aprile in quanto rappresenta il culmine delle attività militari della Resistenza.

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