Streaming pirata, condannato il fondatore di Rojadirecta

Colpevole di pirateria online e violazione della proprietà intellettuale altrui viene condannato il fondatore di Rojadirecta, nota piattaforma che ha trasmesso in maniera illegale calcio, film e serie tv

E’ sicuramente uno siti più noti per quanto riguarda la trasmissione di eventi sportivi in primis, ma non  solo: Rojadirecta ha diffuso per diversi anni contenuti legati allo sport ed ai film in maniera illegale, con un seguito di milioni di persone. Il fondatore ora è è accusato di aver guadagnato più di un milione di euro, attraverso gli introiti pubblicitari legati alla piattaforma online in questione.

Computer Rojadirecta
Pc (Ansa)

I primi a puntare il dito contro l’inventore del noto sito sono stati LaLiga spagnola e Mediapro, danneggiati chiaramente dalla concorrenza che offriva i loro stessi servizi gratuitamente e senza averne il consenso. L’imputato, insieme ad altre 5 persone sempre legate a portali che facevano riferimento a Rojadirecta, era a processo dal 2015 e gli sviluppi della vicenda sono arrivati a distanza di diversi anni. Le conseguenze del suo operato sono infatti state rese note in queste ore da fonti spagnole.

Rojadirecta, carcere e multa salata per il fondatore

Stando a quanto riportato dai media spagnoli, il tribunale di Madrid ha emanato la sentenza: Miguel T.G., fondatore della famosa piattaforma, deve scontare la pena per aver creato il noto sito che dal 2013 al 2018 ha trasmesso in maniera illegale contenuti riguardanti partite di calcio, film e serie tv. Lo spagnolo ha quindi permesso la messa in onda di contenuti senza averne i diritti. La trasmissione gratuita dei contenuti riguarda principalmente gli eventi sportivi, in primo luogo le partite dei più importanti campionati di calcio.

LaLiga Rojadirecta
LaLiga (Ansa)

In seguito all’ammissione di colpa del fondatore, il pm ha ridotto l’iniziale richiesta di reclusione che prevedeva 5 anni di isolamento: l’inventore di Rojadirecta ha patteggiato una condanna di 2 anni di prigione, 2 anni di divieto di lavoro nell’ambiente informatico ed una multa di 500mila euro all’indirizzo della Lega calcio spagnola, Mediapro ed altre associazioni riguardanti film e videogiochi. Secondo Marca è una delle condanne più pesanti mai comminate in Spagna nell’ambito della pirateria.

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