Mickey Rourke scatena l’ira dei social, incensando il lavoro e il talento del leggendario regista Roman Polanski, condannato per pedofilia.
Nel 1977 Roman Polanski viene accusato di “violenza sessuale con l’ausilio di sostanze stupefacenti” ai danni di una ragazzina di tredici anni e, da quel momento in poi, il mondo del cinema si dividerà in due: da una parte gli attori che hanno continuato a lavorare con il regista franco-polacco e, dall’altra, chi si è dichiarato talmente disgustato da non riuscire a scindere l’uomo dall’opera, con un perentorio rifiuto alle produzioni da lui dirette. A giudicare dall’ultimo post pubblicato in seguito alle riprese del prossimo film di Polanski (The Palace), Mickey Rourke pare decisamente schierato nella prima fazione citata: “Alla fine della giornata, ancora una volta, è un grande piacere lavorare con il leggendario e talentuoso Roman Polanski. Credo che lavorare con un regista del genere sia un grande privilegio, il suo film ha una tale integrità, stile, classe e imprevedibilità. Lavorando al fianco di un uomo che lavora nel mondo del cinema da quasi 60 anni puoi sempre imparare qualcosa di nuovo. Di solito non ho conversazioni con la maggior parte dei registi, ma Roman Polanski non è solo un altro regista. Dio benedica quest’uomo, non vedo l’ora di fare un altro film con lui”. E’ evidente come l’attore statunitense abbia voluto elogiare Polanski sul piano prettamente artistico, ma alcuni passaggi come “Dio benedica quest’uomo” hanno scatenato la furia di molti sui social: “Promuovi i pedofili. Smetterò di seguirti”; “Gesù! Non conosci la storia sulle minorenni? WTF Mickey! Dio benedica quest’uomo? Stai perdendo la testa?”.
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Oltre alla mera rilevanza mediatica della questione, è interessante comprendere fino a che punto una persona si debba spingere, prima di intaccare irreversibilmente la propria produzione artistica.
