Twitter si difende dalla scalata di Musk con una mossa sorprendente

La società che cinguetta chiude al potentissimo imprenditore e prova un contrattacco su larga scala. Che battaglia a suon di azioni

Si era ampiamente intuito che la notizia dell’acquisizione del 9,2% di Musk delle azioni di Twitter, in realtà nascondeva ben altro che il solo interesse di far parte dell’azionariato di Twitter. Una prima conferma della sua vera volontà si è avuta col suo rifiuto di entrare nel consiglio di amministrazione, scelta che gli avrebbe legato le mani e impedito ulteriori scalate azionarie. Ne è rimasto fuori apposta e in due settimane ha formalizzato un’offerta pubblica di acquisto per il restante 90.8% delle azioni del social dell’uccellino. Una mossa che non ha stupito Twitter, tanto che è arrivata subito la contromossa.

Elon Musk
Elon Musk pronto a comprare le quote di Twitter © Ansa

E così, Twitter ha deciso di adottare una poison pill per schermarsi contro operazioni ostili, in quella che è una mossa per mettersi al riparo dallo stesso Elon Musk. La società che cinguetta ha adottato un piano per ridurre la possibilità che un’entità possa acquisire il controllo accumulando azioni sul mercato aperto senza riconoscere agli azionisti un premio e senza dare al consiglio di amministrazione il tempo di una valutazione appropriata. Il piano scatta se un’entità, una persona o un gruppo acquisisce il 15% o più delle azioni in circolazione in una transazione non approvata dal board.

Musk si vuole comprare un social per arrivare lì dove non è riuscito Trump

Il social
La società Twitter sotto attacco di Elon Musk (foto Ansa)

Un’operazione ben riconosciuta e chiara in tutti i suoi intenti. L’uomo più ricco del mondo, con un patrimonio che a seconda delle operazioni oscilla fra 219 miliardi di dollari (ultime stime Forbes) e 270, non aveva certo bisogno di investire qualche miliardo in Twitter. Per uno come lui esistono infiniti strumenti, ben più remunerativi, e tanti fronti in cui mettere cifre importanti.

La sensazione è che Musk si compra il social per concretizzare ciò che non è riuscito a Donald Trump: farne ciò che vuole, trasformarlo in una piattaforma piena delle cose che lo interessano a partire dalle criptovalute, ma anche e soprattutto un megafono delle sue memorabili imprese (quelle di SpaceX o di Tesla) e di quelle un po’ meno gradevoli. “Da quando ho fatto il mio investimento però ho capito che l’azienda non potrà prosperare né servire questo imperativo sociale nella sua forma attuale. Twitter ha bisogno di essere trasformata in una private company”.

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