ESCLUSIVA – Disney-Lgbtq, Adinolfi: “Gender? Stanno puntando sui bambini”

Il fondatore del Popolo della Famiglia ha commentato la notizia riguardo la svolta del colosso americano: almeno il 50 per cento dei personaggi Disney entro la fine dell’anno apparterrà a minoranze etniche o alla comunità Lgbtq.

La svolta Disney ha fatto il giro del mondo nel giro di poche ore. Da qui alla fine dell’anno, i personaggi disegnati dalla ‘Casa di Topolino’ subiranno un restyling non solo dal punto di vista grafico, ma soprattutto dell’identità. L’annuncio è arrivato direttamente da Karey Burke, presidentessa della Disney’s General Entertainment Content.

Mario Adinolfi
Il fondatore del Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi (Instagram)

La svolta arcobaleno è già stata messa in atto. “Dobbiamo riflettere di più il mondo e la società: mi ha costernato scoprire che abbiamo solo una manciata di personaggi del genere“, il commento della Burke. Per commentare questa nuova politica in casa Disney, la redazione di Notizie.com ha contattato in esclusiva Mario Adinolfi. “È un processo che dura da tempo”, il giudizio a caldo del fondatore del Popolo della Famiglia. “Io lancia l’allarme tanto tempo fa, ma nessuno mi prese sul serio. Pensavano fosse un gioco, adesso è realtà“.

L’attacco di Adinolfi contro la Disney: “Vogliono raccontare una società che non c’è”

Una difesa ad oltranza quella portata avanti dall’ex parlamentare. “Per questo sin dal primo momento abbiamo lottato affinché la filosofia gender non entrasse nelle scuole“, ribadisce Adinolfi. “Stanno puntando direttamente sui bambini – continuaIl loro obiettivo è toccare l’immaginario dei ragazzi fin dalla prima infanzia per raccontare una società che nella realtà non c’è, non esiste“.

Mario Adinolfi, nato a Roma il 15 agosto 1971 (Instagram.)

Qui si cerca di far saltare tutto l’orizzonte dei valori per raccontare una storia ribaltata. Io lo chiamo ‘l’oceano delle minchiate“, tuona Adinolfi. Che poi rincara la dose: “Stiamo affogando in un’ideologia di minchiate senza senso. I figli nascono da mamma e da papà, non si possono intercambiare le realtà. Se queste cose vengono messe in discussione le famiglie, che a questo punto dovranno reagire. Anzi, saranno i bambini i primi a reagire, perché odiano quando gli si cambia la realtà delle cose“.

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