Amazon, svolta storica per i dipendenti: nasce il primo sindacato

Storica decisione nei confronti del colosso dell’e-commerce. Dopo la lotta di un trentaduenne afroamericano, e anni di avversione anti-sindacalizzazione da parte dell’azienda, ora i dipendenti potranno iscriversi a un apposito sindacato. 

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(Ansa)

I dipendenti del magazzino di Amazon di Staten Island, che si trova a New York, hanno votato per formare il primo sindacato americano del gigante del commercio elettronico, costituendo così la prima sigla sindacale nei 27 anni di storia del colosso dell’e-commerce.

Secondo i dati forniti dal National Labor Relations Board di Brooklyn, nel corso della votazione sono stati 2654 i dipendenti che si sono dichiarati favorevoli al sindacato e 2131 contrari. Non una vittoria schiacciante, ma da ora in poi gli ottomila dipendenti del magazzino di Staten Island potranno iscriversi alla prima Amazon Labour Union. 

Il voto dopo la lotta del giovane afroamericano licenziato

L’esito di un altro referendum nell’impianto a Bessemer, in Alabama, sarà ora invece deciso da un giudice, a causa di oltre 400 voti contestati. Si tratta in ogni caso di un voto a dir poco storico che pone un punto alla battaglia iniziata dall’ex dipendente di Amazon Christian Smalls, licenziato dall’organizzazione per avere dato vita nel 2020 a una protesta in cui si chiedevano maggiori protezioni contro il Covid.

Smalls ha così creato l’Amazon Labor Union con cui ha ottenuto la vittoria sulla mastodontica creatura di Jeff Bezos, che in passato aveva avversato ed era riuscito a fermare ogni altro tentativo di sindacalizzazione. “Congratulazioni, abbiamo lavorato, ci siamo divertiti ed abbiamo fatto la storia”, sono state le parole con cui Smalls ha commentato la vicenda su Twitter.

Pochi credevano che il trentaduenne afroamericano sarebbe riuscito nella sua lotta, che era iniziata in maniera molto essenziale attraversi pochi dollari raccolti sul sito GoFundMe, l’anno scorso ad aprile. In seguito alla crisi della pandemia, molti lavoratori hanno sentito il bisogno di muoversi nella direzione di un sindacato. Un altro caso clamoroso in questa direzione riguarda gli impiegati di un caffè Starbucks a Buffalo, che lo scorso dicembre hanno dato vita alla prima confederazione in 50 anni di storia dell’azienda.

“Amazon ha dimostrato la disponibilità a mettere risorse praticamente illimitate nelle campagne anti sindacati, e veramente questi lavoratori hanno vinto contro ogni aspettativa”, ha commentato Rebecca Givan, esperta di relazioni sindacali Rutgers University, aggiungendo che “è veramente una vittoria storica e probabilmente un grande shock per Amazon”. Ora anche in Italia sta proseguendo il confronto tra sindacati nazionali e Amazon per garantire tutele e condizioni di lavoro più favorevoli agli impiegati.

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