Terremoto al vertice di Ita: si complica la privatizzazione

Un terremoto al vertice di Ita complica la strada per la privatizzazione. Il futuro della compagnia continua ad essere ricco di incertezze.

Si complica la strada per la privatizzazione di Ita dopo il terremoto registrato al vertice dell’azienda. Un primo ribaltone arrivato dopo solo sei mesi dal primo decollo e che rischia di mettere a serio rischio il futuro della stessa compagnia aerea.

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Terremoto al vertice di Ita, si dimettono in sei © Ansa

Secondo quanto riferito da Libero, sei consiglieri di amministrazione hanno rassegnato le proprie dimissioni. Un passo indietro che porta il board ad essere composto solamente dal presidente Altavilla, l’ad Lazzerini e la consigliera Frances Ouseley. Un ribaltone che, come detto, mette a serio rischio il cammino verso la privatizzazione della compagnia.

Sul tavolo, al momento, c’è l’offerta di Msc e Lufthansa e sembra essere molto complicato con una sola offerta riuscire ad arrivare alla fumata bianca per la privatizzazione. Inoltre, come detto, il quadro dirigenziale non solido non porta altre aziende a decidere di scommettere su questa compagnia e il futuro di Ita resta ricco di incertezze.

Il motivo delle dimissioni

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I motivi delle dimissioni dei vertici di Ita © Ansa

Non si conosce il motivo che ha portato i sei consiglieri a rassegnare le dimissioni. Secondo le ultime indiscrezioni, il passo indietro dovrebbe essere legato a diverse vedute sull’andamento delle trattative per la cessione di una quota di capitale e le spese milionarie per consulenti che la compagnia ha ingaggiato per essere aiutata in questo processo.

Al momento, l’unica certezza sembra riguardare il fatto che “le dimissioni non fanno parte del percorso naturale della società“. Ora toccherà al Mef, che detiene il 100% delle quote della compagnia, provare a trovare i sostituti e riprendere il prima possibile il percorso verso la privatizzazione di Ita.

Il terremoto al vertice, però, complica (e non poco) questa strada e, soprattutto, mette in forte dubbio il futuro di una compagnia nata solamente sei mesi fa. Vedremo cosa succederà in futuro e se il Ministero dell’Economia riuscirà a mettere fine a queste tensioni all’interno del consiglio di amministrazione di Ita.

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