L’allarme di Carlo Bonomi: “Imprese italiane verso la paralisi”

Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha lanciato un chiaro allarme al Governo: “Senza aiuti le imprese italiane verso la paralisi”. 

Senza aiuti le imprese italiane verso la paralisi”. E’ questo il grido di aiuto lanciato da Carlo Bonomi attraverso le pagine de Il Messaggero al Governo. Nell’intervista al quotidiano italiano il presidente di Confindustria ha ricordato come “già a novembre la produzione industriale registrava dei rallentamenti. Lo scoppio della guerra ha semplicemente fatto accelerare questo processo“.

Carlo Bonomi
Carlo Bonomi lancia l’allarme per le imprese italiane © Ansa

Per il numero uno degli industriali servono degli aiuti immediati se non si vuole arrivare ad uno scenario completamente differente da quello ipotizzato dal Governo: “Da mesi chiediamo al Governo gli aiuti necessari per sostenere il forte rimbalzo dello scorso anno, ma fino a questo momento non abbiamo visto nulla. Adesso il rischio è di una stagnazione che, senza interventi dal punto di vista strutturali, può diventare recessioni“.

Le richieste di Confindustria al Governo

Carlo Bonomi
Le richieste di Confindustria al Governo © Ansa

In questa intervista Bonomi ha avanzato anche delle richieste al Governo. “Per prima cosa andrebbe messo un tetto al prezzo del gas – ha detto il numero uno degli industriali – il premier ha fatto molto bene a tentare di coinvolgere l’Europa, ma se l’obiettivo non sarà raggiunto, dobbiamo assolutamente muoverci da soli E’ inaccettabile, inoltre, che ancora oggi il prezzo orario dell’elettricità venga fissato in base all’impianto meno performante“.

Il presidente di Confindustria ha parlato anche di caro carburante: “Sento discutere per benzina e gasolio relativi all’extra-gettito fiscale. Anche in questo caso non ci siamo. Bisogna eliminare una volta per tutte le imposte indirette. Non è possibile che lo Stato in questo momento pensi di abbattere il prezzo al distributore di 15 centesimi al litro visto che abbiamo accise e Iva pari al 123% del costo industriale del carburante. Ed è folle che ancora oggi su benzina e gasolio gravino episodi come la crisi di Suez del 1956, la ricostruzione del Vajont, l’alluvione di Firenze e il terremoto del Friuli“.

Il numero uno degli industriali, quindi, ha già pronte le proposte da presentare al Governo anche se, almeno fino ad ora, non è un programma un incontro con le parti sociali.

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