Un anno di Draghi: ecco come è andata con “Super Mario” al Governo

È passato un anno dalla comparsa di Mario Draghi a Palazzo Chigi. Dal suo discorso di insediamento, ecco tutto quello che ha portato l’arrivo del premier. 

Mario Draghi
Mario Draghi (Ansa)

Il giuramento di Mario Draghi è avvenuto un anno fa, il 13 febbraio 2021. In quel momento l’Italia era diversa da oggi, ma non troppo. La pandemia era ancora a livelli molto pericolosi, e le feste natalizie appena trascorse avevano visto l’inedito coprifuoco fino alle 22, e l’invito da parte dell’allora premier Giuseppe Conte ad accogliere massimo due persone esterne per famiglia.

La chiamata di Mattarella e il giuramento di Draghi

Fuori casa, il deserto. Bar e ristoranti con le saracinesche basse, se non per l’asporto. Niente spostamenti tra regioni, e continue autocertificazioni da avere sempre con sé. I numeri parlavano di centomila morti in più per Covid, mentre la discussione montava per fare la distinzione dai decessi “con” Covid. Così, in mezzo a questo contesto di grande tensione, Mattarella rompe gli schemi e salta la fila.

Il 3 febbraio 2021 arriva l’incarico a Draghi per formare un nuovo Governo, e dieci giorni dopo il giuramento di “Super Mario”, il cui volto era noto agli italiani principalmente per la celebre frase “Whatever it takes”, “faremo tutto il necessario”. Allora si riferiva alla stabilità della moneta unica europea, ma non si può negare che il suo metodo di governo non sia stato applicato anche in Italia, per contrastare il Covid.

Green pass, restrizioni, vaccini. Il premier Draghi ha usato il pugno duro, grazie anche alla larghissima maggioranza che l’ha sostenuto fin da subito, ad eccezione dell’integerrima compagine di Fratelli d’Italia all’opposizione. In campo ci sono però i soldi del Pnrr, il piano europeo di fondi per la ricostruzione dopo il crollo della pandemia. La grande sfida che ancora oggi l’Italia è chiamata ad affrontare.

Fin da subito, il programma di Draghi è chiaro, come è altrettanto deciso lui stesso nel dialogare con i giornalisti. Dopo lo sblocco del gelo iniziale, scherzi, battute, sorrisi a mezza bocca e risposte fulminee. Sui social escono da ogni conferenza piccoli video divertenti da fare diventare virali, tra battute con i giornalisti e gaffe involontarie dei tecnici.

Un anno di Draghi: ecco tutto quello che è successo con “Super Mario” al Governo

Il tutto mentre Draghi spiega: “L’euro è irreversibile. Questo Governo è europeista e atlantista”. Sulla pandemia, si punta tutto sui vaccini, “all-in”. Restano però quelle frasi ancora oggi criticate. “Chi ha il Green pass ha la garanzia di stare tra non contagiosi”, oppure “o vaccino o morte”. Di fatto non andò proprio così. Il 2021 segna circa sessantamila morti per Covid, e le terapie intensive degli ospedali sono divise a metà tra vaccinati e non.

Nel secondo caso, il rischio è molto più alto, si è ripetuto in continuazione. Ma anche nel primo caso, non si è esenti dal pericolo. Si muore comunque di Covid, anche col vaccino. Per questo le dosi, dopo la prima, aumentano una dietro l’altra. Seconda, terza, richiamo booster, ora si parla di quarta. Torino la fa partire, ma non c’era ancora l’ok.

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Ad oggi si parla di 133 milioni di dosi somministrate, per una percentuale di vaccinati con almeno una dose o guariti pari al 93,6 per cento della popolazione. Ma l’immunità di gregge non si vede all’orizzonte, mentre si comincia a parlare di primi allentamenti e riaperture. Il problema dei rincari delle bollette, però, è reale e tartassa molte famiglie, la cui fiducia verso il premier è data in netto calo dai sondaggi.

Nel frattempo, l’anno draghiano è segnato dalle numerose nomine, da quella di Fabrizio Curcio al posto di Angelo Borrelli alla Protezione civile a quella del generale Paolo Figliuolo al posto di Domenico Arcuri come Commissario per l’emergenza covid. L’ex capo della Polizia Gabrielli diventa l’Autorità per la Sicurezza, Giannini capo della Polizia, Cavo Dragone Capo di Stato Maggiore della Difesa, Signorini Direttore generale di Bankitalia, Fuortes e Soldi alla Rai, e così via.

Mario Draghi
Mario Draghi (Ansa)

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Gli obiettivi di Draghi sono ancora oggi gli stessi: vaccini per tutti, l’economia che riparta, l’Europa rassicurata, insieme anche ai mercati. Da ultimo, i 191 miliardi del Recovery Fund, che non sono però un diritto ma vanno “meritati”. Ma lo stile europeo, si sa, è pedagogico. Riuscirà il nostro “Super Mario” a portare a termine il suo programma, oppure finirà tutto nella solita incertezza, o peggio nello sfacelo? Per saperlo, si può solo restare incollati agli schermi. Il governo, giunto l’accordo per il Mattarella bis, è irremovibile al suo posto. Nella speranza che non ci siano più lock-down.

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