Siberia, neonata abbandonata a -20 gradi in una scatola di uova

Una neonata, abbandonata in Siberia a -20 gradi, è stata trovata da un gruppo di cinque adolescenti

La vicenda si è conclusa a lieto fine, ma il rischio è stato alto. Sono stati in 5 a recuperare, e così salvare la vita, alla piccola ritrovata vicino al villaggio di Sosnovka, fuori Novosibirsk, nel cuore dell’immensa provincia russa.

La vicenda è accaduta venerdì 7 gennaio, giorno del Natale ortodosso, vicino al villaggio di Sosnovka. La piccola è stata ritrovata in una scatola di uova, avvolta in uno straccio. Accanto a lei una bottiglia di latte, ormai ghiacciata. La piccola è stata abbandonata a soli tre giorni dalla sua nascita. La notizia arriva dalla Bbc, emittente radiotelevisiva del Regno Unito. La temperatura, nel villaggio, aveva raggiunto i -20°: rischio di congelamento altissimo.

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La neonata è stata trovata da un gruppo di cinque adolescenti, usciti insieme per fare una passeggiata in compagnia durante la giornata di festa. La bambina è stata portata d’urgenza in ospedale da uno dei genitori degli adolescenti. Contrariamente ai timori di congelamento, la piccola è stata dichiarata in buona salute. A parlare alla stampa russa sono stati i genitori di uno dei cinque amici. “Era già buio e quando hanno visto la scatola per strada l’hanno illuminata con i loro telefoni”, raccontano Dmitry e Anna Litvinov, genitori di Renat.

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Restano da rintracciare i genitori e parenti della neonata. Al momento la polizia russa ha aperto un’indagine per tentato omicidio di minore. Intanto i signori Litvinov, genitori di Renat e altri due ragazzi, vorrebbero adottare la piccola ma, per seguire l’iter, è necessario cercare di rintracciarne la madre o qualche altro parente stretto. Solo una volta appurato la mancanza di parenti, si potrà procedere.

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