Omicidio ‘Diabolik’, svolta nelle indagini: arrestato il colpevole

Svolta nelle indagini sull’omicidio di Fabrizio Piscitelli, l’ultrà della Lazio detto ‘Diabolik’ ucciso nel 2019: identificato il colpevole

Omicidio Diabolik Fabrizio Piscitelli
I manifesti per commemorare ‘Diabolik’ (Foto Ansa)

Svolta nelle indagini sull’omicidio di ‘Diabolik’, l’ultrà della Lazio ucciso in circostanze finora misteriose il 7 agosto del 2019 al Parco degli Acquedotti a Roma. Gli inquirenti stanno venendo pian piano a capo della matassa ed avrebbero finalmente individuato il colpevole. Si tratta di Raul Esteban Calderon, che è stato arrestato lo scorso 13 dicembre dagli agenti della Squadra Mobile di Roma con l’accusa di omicidio aggravato dal metodo mafioso.

In una nota della Procura si legge che la Squadra Mobile e la Polizia scientifica hanno raccolto alcune evidenze derivanti anche da un filmato estratto da una telecamera installata in zona. Il video riprenderebbe proprio il momento dell’esecuzione del delitto di Fabrizio Piscitelli, e le immagini analizzate mostrerebbero una compatibilità tra il killer e il soggetto “gravemente indiziato” dalle indagini.

Chi era Fabrizio Piscitelli, il ‘Diabolik’ ucciso nel 2019

Omicidio Diabolik Fabrizio Piscitelli
I manifesti a via Appiano per Fabrizio Piscitelli (Foto Ansa)

Romano, 53 anni, conosciuto nell’ambiente come ‘Diabolik‘, Fabrizio Piscitelli era una figura di spicco del tifo biancoceleste essendo lo storico capo degli ‘Irriducibili’ della Lazio. Coinvolto in diverse inchieste giudiziarie, fra cui anche una presunta scalata alla proprietà del club (il famoso “caso Chinaglia“) e diverse questioni legate alla droga fino ad arrivare fino a Mafia Capitale.

Per restare all’ambito sportivo, il nome di Piscitelli e degli Irriducibili è legato a diverse vicende controverse degli ultimi anni, fra cui l’appoggio alla tigre Arkan con uno striscione esposto in curva Nord e un altro striscione “omaggio” a Mussolini esposto pochi mesi prima della sua morte. Da sottolineare anche l’episodio del 2017, quando agli “onori” della cronaca arrivarono i famosi adesivi di stampo antisemita, che ritraevano Anna Frank con la maglia giallorossa della Roma.

 

 

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