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Premierato, prof Curreri a Notizie.com: “Basta barricate. Cambiare legge elettorale prima della riforma”

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Giovanna Sorrentino

È necessario che maggioranza e opposizione dialoghino e che la legge elettorale venga fatta prima della riforma sul premierato. 

Ne è convinto il costituzionalista Salvatore Curreri, che interpellato ai microfoni di Notizie.com, commenta la discussione al Senato, ieri più serrata che mai, tra maggioranza e opposizione: “Legge elettorale e riforma costituzionale sono assolutamente complementari. Non si può votare una riforma a scatola chiusa senza sapere quale sarà la legge elettorale”.

Salvatore Curreri (Facebook) – notizie.com

La maggioranza di governo, secondo l’esperto, sta rimandando il problema a causa delle posizioni contrastanti al suo interno: “Non c’è nulla di tecnicamente giustificabile”, nel fare la riforma Casellati prima della legge elettorale. “La maggioranza sta decidendo di non affrontare il problema perché hanno posizioni diverse, ma è importante sciogliere alcuni nodi”. 

Le opposizioni unite hanno fatto barricate in Senato, presentando oltre 2.600 emendamenti dopo la conclusione della discussione generale della riforma costituzionale che prevede l’elezione diretta del presidente del Consiglio: “C’è una certa radicalizzazione sul tema, e spero che sia dovuta alla campagna elettorale”, commenta Curreri. “Il fatto che abbiano presentato oltre 2.600 emendamenti dimostra che le opposizioni non hanno una linea politica comune e una proposta alternativa. Si limitano a fare ostruzionismo. Speriamo che dopo le elezioni europee maggioranza e opposizione comincino a dialogare”. 

Professor Curreri, lei è uno degli esperti che ritiene che la legge elettorale debba essere cambiata prima del premierato. Ma ieri è stato bocciato l’ordine del giorno di Italia Vita che avrebbe impegnato il governo a farlo. Che ne pensa?
È stata una bocciatura politica. Facendo una valutazione tecnica, non si può votare a scatola chiusa senza saper quale sarà la legge elettorale. Alcuni capisaldi del sistema elettorale attraverso cui verrà eletto il presidente del Consiglio dovrebbero essere fissati in Costituzione. Non è possibile rimandare tutto alla legge elettorale. Il problema è capire come verrà eletto il premier: se a doppio turno o a turno unico e quale sarà la maggioranza richiesta per essere eletto”. 

La maggioranza dovrebbe essere inferiore o maggiore del 50%?
Io ritengo che debba essere superiore. E se non si raggiunge il 50% al primo turno, andare al ballottaggio”.

Quindi il sistema migliore sarebbe il doppio turno.
Esatto. E questa cosa va assolutamente chiarita in Costituzione, è fondamentale. Anche perché la proposta di riforma ad oggi già prevede un premio di maggioranza per il premier, dunque va chiarita la percentuale”.

Ministro Casellati – Notizie.com – © Ansa

Perché è importante, secondo lei, fare la legge elettorale prima del premierato?
Bisogna capire quale sarà il progetto che la maggioranza intende portare avanti, ai fini di una valutazione totale della riforma. Se si voterà con un sistema proporzionale, quale sarà la maggioranza, come verranno eletti i parlamentari. Con voto di preferenza? Il maggioritario? Il collegio uninominale? Sono tutte cose importanti e non estranee ai principi della riforma”.

Le opposizioni hanno presentato oltre 2.600 emendamenti.
Vedo che sul tema c’è una certa radicalizzazione e spero che sia dovuta alla campagna elettorale. Da questo punto di vista, il clima non aiuta a un confronto, perché ognuno tende a marcare la propria identità per attirare gli elettori. Da un lato, la maggioranza non accetta il dialogo e rifiuta tutte le proposte senza discutere. Ho l’impressione che voglia andare dritta al referendum, convinta di vincere. Di contro, le opposizioni stanno facendo di tutto per non creare un dialogo. Presentare 2.600 emendamenti mette in chiaro che non hanno una linea politica comune e una proposta alternativa. Si limitano a fare un gioco ostruzionistico. Ciò avviene perché anche le opposizioni sono divise, sia tra loro che all’interno dei singoli partiti”.

Professor Curreri, qual è la strada giusta?
C’è chi ritiene che la riforma sia antidemocratica perché un rafforzamento dei poteri dell’esecutivo squilibra il sistema. Chi invece, crede che rafforzare i poteri dell’esecutivo non sia antidemocratico e che anzi, dia una maggiore stabilità al governo. Molti tentativi di riforma da 40 anni a questa parte hanno tentato proprio di fare questo. Per me vale la prospettiva riformista. I dati sulla stabilità dei governi sono inequivocabili. Si tratta solo di discutere sul modo in cui riuscire a conseguire questo obiettivo. Il fatto che non ci sia dialogo tra maggioranza e opposizione è un problema. L’auspicio è che dopo la campagna elettorale per le europee la situazione cambi”.

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Giovanna Sorrentino