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Legge elettorale, il costituzionalista Curreri a Notizie.com: “Ricorso alla Cedu è infondato e aleatorio, ecco perché”

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Giovanna Sorrentino

“Il ricorso sulla legge elettorale è aleatorio e infondato. L’Italia la spunterà ampiamente”. 

Il costituzionalista Salvatore Curreri, in esclusiva a Notizie.com: “Nessuno dei tre motivi” del ricorso alla Corte europea secondo il quale le modifiche alla legge elettorale avrebbero comportato la violazione del diritto di voto, sia valido.

Legge elettorale, la Cedu dichiara ammissibile il ricorso contro l’Italia. Il parere del costituzionalista (Foto web/Canva) – notizie.com

Stiamo parlando di pronostici, ma anche sulla base della giurisprudenza della Corte europea, non c’è una violazione. Poi certo, è meglio non cambiare le leggi elettorali all’ultimo minuto, ma in questo caso le motivazioni erano fondate e le cose andavano cambiate in seguito ad alcune riforme”.

La Corte europea dei diritto dell’Uomo (Cedu) ha dichiarato ammissibile il ricorso presentato dall’ex segretario dei Radicali Mario Staderini e altri cittadini, che riguarda “l’instabilità della legge elettorale” ma anche il diritto alle libere elezioni. Il governo italiano adesso dovrà preparare una memoria difensiva. “Mi sembra un ricorso aleatorio e infondato. La Corte interverrebbe nel caso in cui ci fosse una grave violazione del diritto di voto del cittadino, ma non mi sembra che in questo caso ci siano i motivi”.

Modifica della legge elettorale 2019: “Era obbligatoria”

Il primo punto del ricorso riguarda la modifica della legge costituzionale del 2019 che ha ridotto il numero dei parlamentari. In questo caso, Curreri ritiene che “la legge elettorale andava cambiata in seguito alle sentenze della Corte costituzionale. C’era la riduzione del numero dei parlamentare ed era un intervento obbligatorio”.

Il secondo punto riguarda la legge del 2020 sulla redistribuzione elettorale. “In questo caso bisognava adeguare i collegi al numero ridotto dei parlamentari da eleggere. Anche questa fu una riforma obbligatoria: essendoci meno parlamentari, andavano ridotti i collegi uninominali”.

Salvatore Curreri (Facebook) – notizie.com

La terza modifica del sistema elettorale contestata all’Italia riguarda la legge di giugno 2022, a ridosso delle elezioni, che ha esentato alcuni partiti dall’obbligo di raccogliere le firme per presentare le liste a livello nazionale. Secondo il costituzionalista, “in questo caso il diritto di voto è stato favorito, non penalizzato. Per presentare le liste bisognava raccogliere un certo numero di firme per chi non era presente in Parlamento. La modifica fu fatta per venire incontro le forze politiche: il numero di firme fu abbassato e non aumentato”.

Secondo Staderini e gli altri ricorrenti, l’articolo 1 del Rosatellum contrasta con il principio della libertà di voto, perché non consente di esprimere il voto separato, cioè esprimere la preferenza a due liste o coalizioni diverse. “Anche in questo caso non c’è niente di irrazionale. Al contrario, il voto disgiunto lo è. Facciamo un esempio pratico: per quale ragione un cittadino dovrebbe votare per il candidato uninominale del Movimento 5 Stelle e scegliere Fratelli d’Italia come lista proporzionale? Il punto è che si tratta di valutazioni politiche. Ma non tutto ciò che si ritiene politicamente contestabile diventa di per sé illegittimo. È esagerato dire che c’è stata una violazione del diritto” di voto”.

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Giovanna Sorrentino