Vichi (UAII) a Notizie.com: “Solo ora l’Occidente si rende conto di quanto è pericoloso l’Iran”

Gli israeliani stanno mostrando tutta la loro resilienza, stanno già riprendendo la loro quotidianità. Questa è la differenza tra la cultura della morte e quella della vita”.

Sono le parole di Celeste Vichi, presidente dell’Unione Associazioni Italia-Israele, che tutti i giorni è in contatto con i cittadini israeliani. In esclusiva ai nostri microfoni racconta che dopo l’attacco di Teheran di ieri a Tel Aviv, le persone “sono tornate alla normalità. L’altro ieri mattina avevano chiuso le scuole, oggi le attività didattiche sono ripartite. Mi hanno inviato foto di persone al mare. Lì amano la vita e la loro terra”. 

Vichi (UAII) a Notizie.com: "Solo ora l'Occidente si rende conto di quanto sia pericoloso l'Iran"
Vichi (UAII) a Notizie.com: “Solo ora l’Occidente si rende conto di quanto sia pericoloso l’Iran” (Ansa Foto) – notizie.com

L’Iran ha portato a termine l’attacco annunciato subito dopo il primo aprile, quando Israele colpì il suo consolato a Damasco, uccidendo almeno 16 persone, includi due comandanti dei Guardiani della Rivoluzione.

Teheran ha lanciato oltre 300 droni e missili da crociera, con l’appoggio dei suoi alleati regionali, Ansar Allah degli Houthi dello Yemen, le milizie sciite irachene e gli Hezbollah del Libano.

L’Iran per la prima volta colpisce direttamente Israele, prima di ora non si era mai esposto. E questo cambio di passo comporta un rischio escalation che potrebbe coinvolgere tutto l’Occidente. “Contrariamente a quanto si possa credere, questo attacco è stato un totale fallimento per l’Iran”, dichiara Celeste Vichi. “È emersa una condizione nuova e anche più potente, con Israele difeso dagli Usa, Francia e Gran Bretagna. Il risultato è stato enorme sia in termini di politica internazionale sia militare. Israele è forte, ha lavorato perfettamente ed è uscita bene dall’attacco”.

L'Iran attacca Israele
L’Iran attacca Israele (Ansa Foto) – notizie.com

La risposta di Tel Aviv a Teheran sembra solo rinviata. Uno degli scenari possibili è il peggiore, con gli Usa coinvolti in un eventuale conflitto. Come valuta la situazione?
Come cittadina ed esponente di un’associazione sono preoccupata, perché ho l’impressione che solo ora ci sia la percezione che il grande pericolo che corre non solo Israele ma tutto l’Occidente, è dato dall’Iran. Teheran è dietro tutto quello che è successo a Israele: ci sono loro dietro Hamas, dietro gli Hezbollah e gli Houthi. Questa percezione fino a due giorni fa non c’era. In Occidente manca sensibilità sia da parte della politica che dell’opinione pubblica. L’islamismo prepotente è una vera e propria teoria, si trova nell’economia, nella politica e dal punto di vista militare e non è presente solo in Iran. La paura fondamentale che abbiamo è che manca la percezione di quanto sia grave il problema”

Cosa vi stanno raccontando i cittadini israeliani?
Gli israeliani stanno mostrando tutta la loro resilienza. Stanno cercando di lavorare, sono ritornati alla loro quotidianità. L’altro ieri mattina avevano chiuso le scuole, ora le attività didattiche sono ripartite. Mi hanno inviato foto di persone al mare, sulla spiaggia di Tel Aviv a prendere il sole. Questo è lo spirito di un popolo che ama la vita e la sua terra. Ed è la differenza fondamentale tra la cultura della morte e quella della vita”.

Cittadini iraniani in piazza festeggiano l'attacco a Israele
Cittadini iraniani in piazza festeggiano l’attacco a Israele (Ansa Foto) – notizie.com

Pensa mai alle persone che stanno morendo a Gaza?
Lì il problema è tragico e drammatico. Gaza è sotto gli occhi di tutti: c’è una questione umanitaria da affrontare. Ma se ci sono vittime civili la responsabilità va rimandata al mittente e attribuita ad Hamas, che esercita un controllo prepotente e forte sulla popolazione. Continua a usare i civili come scudi umani. Abbiamo visto tutti come hanno usato le scuole, le moschee, gli ospedali e gli edifici pubblici. E anche sul numero dei morti si sarebbe una cosa da dire”.

La dica.
Si dà sempre per vera l’informativa del cosiddetto Ministero della Sanità di Hamas. Ma ci sono anche quelli diramati da Israele. Sta all’onestà intellettuale personale decidere a quali dati credere. Tel Aviv parla di numeri diversi. In quei 30mila morti non vengono scorporati i miliziani di Hamas che fanno di tutto per non farsi riconoscere perché non hanno le divise. Quando i loro corpi vengono ritrovati, vengono fatti passare per vittime civili e non lo sono. Per quanto riguarda i 1200 morti del 7 ottobre, il governo israeliano sta ancora usando la medicina forense per individuare i cadaveri e dare un nome ai morti. Hamas invece, va avanti per approssimazione. E la responsabilità è anche dei media che decidono di attribuire verità al Ministero della Salute di Hamas che è un regime terroristico”.

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