Una suora lascia una valigia lungo il marciapiede: la polizia trova al suo interno le ossa di una sua amica
Una scoperta macabra ha sconvolto l’intero Cile. Negli scorsi giorni un collezionista ha trovato, a bordo di una strada, una valigia che pensava potesse contenere materiale di valore. Dopo averla presa, però, si è reso conto molto presto che qualcosa non andava. Dall’interno fuoriusciva un odore forte e fastidioso che lo ha insospettito e spinto ad aprirla. Il suo contenuto lo ha lasciato completamente di stucco, spingendolo ad abbandonarla pochi metri più avanti e chiamare la polizia. Arrivata sul luogo indicato, i poliziotti hanno aperto la borsa, scoprendo che al suo interno erano contenuti dei resti umani. Questi sono stati sottoposti a delle analisi del DNA che hanno permesso di risalire alla proprietaria dello scheletro.
Si trattava di una donna morta un anno prima e che non era mai stata ritrovata. Una suora che faceva riferimento a una chiesa locale, all’interno della quale viveva in compagnia di una sua amica, di circa 21 anni più grande, e che stando alle indagini delle autorità sarebbe stata indicata come potenziale sequestratrice della salma. Secondo quanto riporta la stampa cilena, le due donne erano legate da un profondo legame, al punto che avrebbe deciso insieme di diventare laiche consacrate e indossare l’abito azzurro. Un’amicizia tanto potente che l’ottantenne avrebbe custodito il corpo dell’amica per un interno anno, in virtù di un patto stipulato quando la vittima era ancora in vita.
Il patto e l’accusa
Il procuratore Francisco Lanas – incaricato del caso – ha spiegato alla stampa che: “Hanno fatto questa specie di accordo per isolarsi dal mondo, avevano l’aspirazione di essere come suore di clausura, di non avere più contatti con l’esterno. Questo prevedeva che, in caso di morte di una delle due, l’altra non avrebbe dovuto renderlo noto, ma anzi badare ai suoi resti fino all’ultimo momento“. Un impegno che però la più anziana ha rispettato solo parzialmente, fino a quando non ha deciso di sbarazzarsene. Le forze dell’ordine spiegano che a persuaderla sarebbe stata la figlia, tra le poche persone a conoscenza di ciò che stava facendo.
Juan Fonseca, capo della Brigata Omicidi Metropolitana, ha rivelato ai microfoni del quotidiano La Tercera che: “Qualcuno deve averla riportata sulla strada della coscienza. Ha lasciato la sua amica in un angolo così che potesse essere trovata e poi sepolta” com’è effettivamente avvenuto. La suora ora rischia, però, di finire dietro alle sbarre. L’accusa mossa nei suoi confronti è di occultamento di cadavere, mentre per quanto riguarda la figlia, questa sarà chiamata a deporre come testimone, come rivelato dal pubblico ministero.
