Giorgia Meloni ed Elly Schlein, ennesimo scontro tra le due parti: questa volta in merito al Mes e sulla ratifica
Non si tratterebbe affatto della prima volta che i due leader politici femminili si scontrino. Questa volta l’argomento in questione riguarda il Mes. Le protagoniste sono sempre loro: Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Nella giornata di giovedì 14 dicembre era atteso il voto sul Mes. Secondo quanto riportato da alcune fonti vicine al governo, però, non ci sarà alcun tipo di votazione. Il tutto verrà rimandato direttamente al prossimo anno, a data da destinarsi.
La conferma arriva anche da Guido Crosetto. L’attuale ministro della Difesa, in una breve dichiarazione rilasciata all’Adnkronos, ha rivelato che del Mes se ne parlerà direttamente nel 2024 con tanto di voto. Anche se, quello che fa decisamente discutere, è l’ennesimo “botta e risposta” tra la presidente del Consiglio e la segretaria del Partito Democratico. Altro attacco da parte dell’opposizione nei confronti della premier che respinge altre accuse piovute su di lei e sulla sua squadra.
In questo momento la premier è attualmente impegnata con un capitolo per maggioranza e governo. Allo stesso tempo, però, non si fanno attendere i continui attacchi da parte delle opposizioni che tendono a ratificare il meccanismo. Per il semplice motivo che il nostro Paese è l’unico nell’Unione Europea a non aver compiuto questo passo. La premier, quindi, va all’attacco e punta il dito contro il partito dell’italo-svizzera.
“Siete stati al governo 4 anni ma perché non lo avete ratificato se era così fondamentale farlo in tempi rapidi?“, con chiaro riferimento alla Schlein. La risposta di quest’ultima non si è fatta assolutamente attendere: “Meloni fa il gioco delle tre carte“. Sulla questione riguardante il Mes la premier ha le idee fin troppo chiare. Tanto da ribadire: “Si tratta di un dibattito molto ideologico e italiano, testimonia la strumentalità di certe posizioni. Non si può parlare del Mes se non si conosce il contesto“.
Non è finita qui visto che ha continuato dicendo: “Il nostro è un governo serio che tiene conto del contesto e in quel contesto fa calare degli strumenti. Perché parliamo di strumenti e non di totem ideologici. E io così ragiono. Quando saprò quale è il contesto nel quale mi muovo saprò anche che cosa secondo me bisogna fare del Mes“.