Nordio: “Le carriere vanno separate. Concorso esterno? Ecco come la penso”

Il ministro Nordio in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ ha affrontato diversi temi tra cui quello del concorso esterno. Ecco le sue parole.

Nelle ultime ore è nata una nuova polemica sulla possibilità di modificare il concorso esterno in associazione mafiosa. Su questo tema è intervenuto anche lo stesso ministro Nordio in una intervista al Corriere della Sera.

Intervista Nordio Corriere della Sera
Il ministro Nordio intervistato dal Corriere della Sera – Notizie.com – © Ansa

Il titolare della Giustizia prima di tutto ha detto che “questo argomento non fa parte del programma di governo. Poi mi è stata chiesta una opinione e ho detto la mia. In particolare io critico il fatto che il concetto di concorso esterno è un ossimoro: o si è esterni o concorrenti, non si può essere entrambi. E solamente con un animo freddo e pacato si può trovare una soluzione: scrivere una norma ad hoc molto semplice e chiara“.

Nordio conferma: “Avanti con la separazione delle carriere”

Intervista Nordio Corriere della Sera
Nordio conferma la volontà di andare avanti con la separazione delle carriere – Notizie.com – © Ansa

Se il concorso esterno non fa parte del programma di governo, la riforma della giustizia sì e con lei anche la separazione delle carriere. Su questo tema il ministro Nordio non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro: “Sarà attuata anche perché è anche consustanziale al processo accusatorio voluto da Vassalli. Purtroppo è stato attuato solamente a metà“.

Separare le carriere significa anche discrezionalità dell’azione politica e facoltà del pubblico ministero di ritrattarla – ha aggiunto il Guardasigilli – tutte cose che in questo momento non esistono. Ma se fossero messere in campo, eviterebbero almeno un 30% dei processi che si rivelano inutili e dannosi oltre che rallentano quelli più importanti. L’obiettivo è quello di rendere la giustizia più celere“.

Nordio sul caso Delmastro

Intervista Nordio Corriere della Sera
Nordio sul caso Delmastro – Notizie.com – © Ansa

In questa intervista Nordio si è soffermato anche sul caso Delmastro: “Io l’imputazione coatta la critico ormai da oltre 20 anni. E’ un residuo del vecchio codice inserito nel nuovo Vassalli per arrivare ad un compromesso. Il legislatore non ha avuto il coraggio di mettere in campo compiutamente il sistema accusatorio, dove il pubblico ministero è monopolista e arbitro dell’azione penale“.

Perché la considero irrazionale? Perché in tribunale arriva un fascicolo vuoto e il giudice deve chiedere al pm di illustrare le ragioni dell’accusa – ha aggiunto il ministro – e sicuramente il pubblico ministero, che aveva chiesto il proscioglimento, non potrà smentirsi da solo. Quindi tanto spreco di tempo e sofferenze inutili“.

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