Truffa dei finti incidenti a Roma, continuano gli arresti

Prosegue lo svelamento della stratificata truffa dei falsi incidenti, che negli scorsi mesi aveva causato decine di risarcimenti da parte delle compagnie assicurative

Abbiamo spesso sentito di piccole truffe alle compagnie assicurative attraverso la denuncia di finti incidenti, ma ieri la polizia di Colleferro, su ordine del tribunale di Velletri, ha messo in piedi una maxi operazione per fermare una vera e propria associazione truffaldina, che negli ultimi mesi aveva inscenato decine di falsi incidenti stradali per ingannare le compagnie assicurative e incassare illegalmente i premi assicurativi.

Carabinieri, Notizie.com

Per ora sono coinvolte svariate persone tra cui spiccano tre soggetti, due di questi ai domiciliai e uno in carcere, accusate di associazione a delinquere finalizzata alla truffa assicurativa, con circa venti condanne patteggiate. Il capo dell’associazione parrebbe essere un commerciante del posto, che avrebbe messo in piedi un gruppo specializzato nella simulazione di incidenti stradali. Soltanto lui, adesso, sembrerebbe coinvolto anche in altri illeciti riguardanti spaccio e autoriciclaggio. Il gip avrebbe spedito ai domiciliari ben otto persone, tra cui un ex primario dell’ospedale di Colleferro.

Una fitta rete di inganno

La ricostruzione degli investigatori sarebbe partita da un’indagine per stupefacenti su un tabaccaio di Colleferro, che avrebbe sfruttato i guadagni illeciti per comprare numerose vetture danneggiate, da utilizzare successivamente nelle truffe. Il tutto sarebbe avvenuto con la collaborazione di numerose persone, che in alcuni casi ricercavano un guadagno facile e veloce, in altri tentavano di ammortizzare il peso di alcuni debiti generati dalla dipendenza da stupefacenti. Gli inquirenti hanno affermato che lo schema era piuttosto semplice e ricorrente: gli interpreti di questa imbarazzante messa in scena si recavano prima al pronto soccorso dichiarando di provare dei dolori causati da un incidente stradale, poi, per ottenere dei certificati, si rivolgevano a due medici di studi privati, arrestati ieri, che inserivano nei referti lesioni fittizie.

Carrozzeria, Notizie.com

A questo inquietante schema partecipava anche un’avvocatessa del posto, alla quale era affidato il compito di attivare le pratiche necessarie per il risarcimento da parte delle compagnie assicurative e, come se non bastasse, anche una carrozzeria. I soldi provenienti dai risarcimenti venivano inizialmente incassati dalle “vittime”, che una volta trattenuta la propria percentuale, li prelevano per versarne il restante all’avvocatessa e al commerciante da cui era partita precedentemente l’intera operazione. 

Carabinieri di Colleferro, Notizie.com

Con le considerevoli quantità di denaro accumulato, il “boss” avrebbe acquistato una parte di un impianto sportivo, che è stato ovviamente sequestrato per accertamenti. A formare il complesso puzzle della ricostruzione, coordinata dal sostituto procuratore Ambrogio Cassiani, hanno contribuito decine di intercettazioni, interrogatori e confessioni dell’avvocatessa, del carrozziere e di alcune finte vittime degli incidenti, oltre al recupero del computer dell’avvocatessa, in cui erano contenuti indizi fondamentali per la definizione chiara delle dinamiche.

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