Lavoro, Landini attacca il governo: “Sta violando la Costituzione”

Lavoro, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “La Stampa”. Non si è fatto attendere l’ennesimo attacco nei confronti del governo targato Giorgia Meloni 

Intervista a 'La Stampa'
Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini (Ansa Foto) Notizie.com

Arriva un altro duro attacco da parte di Maurizio Landini. Ovviamente nei confronti del governo. Non si tratterebbe affatto della prima volta che il segretario generale della Cgil punti il dito contro la squadra della premier Giorgia Meloni. Accuse pesanti visto che ha annunciato che il governo non si sta confrontando con loro. Questo porterebbe ad una violazione importante della Costituzione. Parole importanti che arrivano alla vigilia della manifestazione che si terrà proprio domani, sabato 13 maggio, a Milano. Una protesta unitaria da parte del sindacato nel nome di equità e diritti.

Queste sono alcune delle sue dichiarazioni: “Flat tax e voucher violano la Carta fondamentale e non finisce qui”. Landini si sofferma a dire che il mondo del lavoro sta implorando di non fermare la sua avanzata. Un ulteriore avviso che è stato fatto alla premier. Una protesta che si verificherà nel capoluogo lombardo: “La risposta alla mobilitazione è stata importante. Una piazza che si è riempita di lavoratori, pensionati e giovani. La precarietà cresce, così come il lavoro povero. Senza dimenticare il diritto allo studio, un disagio non da poco nei confronti degli studenti“.

Lavoro, Landini punta il dito contro il governo: “Violano la Costituzione

Intervista a 'La Stampa'
Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini (Ansa Foto) Notizie.com

Landini, sempre nel corso dell’intervista, ha continuato dicendo: “Il diritto alla casa non è stato garantito. E’ una emergenza che deve essere discussa quanto prima“. Poi si è soffermato sulle accuse da parte del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara (che ha incolpato i sindaci di sinistra): “A quanto pare è un po’ annebbiato. Il diritto allo studio è una questione che riguarda tutti i livelli istituzionali. Il governo non le affronta, ma in questo caso alimenta la precarietà. Così facendo si impone un cambiamento“. Si era parlato del fatto che la mobilitazione a tappe poteva indire ad uno sciopero generale.

Una ipotesi che è stata immediatamente scartata da parre del segretario che ha smentito il tutto. Anzi, fa sapere: “Vogliamo discutere della piattaforma unitaria in tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati. Credo sia il modo giusto di agire. Tutti i segnali annunciano che a Milano la partecipazione sarà importante, ancora meglio di quella che c’è stata a Bologna“. In conclusione si sofferma sui mezzi pubblici: “Dicono che non si trovano, il governo deve cambiare linea. Se tutto questo non dovesse avvenire allora saremmo pronti a ricorrere a qualsiasi tipo di strumento“.

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