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Politica

DL Lavoro, Cdm lo approva, nella busta paga dei dipendenti fino a 100 euro di media

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Luigia Luciani

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto Lavoro. Sgravio contributivo, tutto a beneficio dei lavoratori, viene elevato dal 3% al 7% per i redditi fino a 25 mila euro mentre viene innalzato dal 2% al 6% per i redditi fino a 35 mila. L’aumento nella busta paga dei dipendenti viene stimato, nel periodo luglio-dicembre, fino a 100 euro mensili di media. Lo ha reso noto il Mef

Oltre al tema dell’inclusione lavorativa delle persone con disabilita’ nel pubblico impiego ho deciso di portare oggi, in Consiglio dei ministri, anche due proposte per il sostegno al Terzo Settore, che in questi anni ha svolto un ruolo fondamentale per la creazione di posti di lavoro per tante persone con disabilita”.

Governo, DL Lavoro approvato in Cdm, foto Ansa

La sottolineatura è arrivata dal ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli al termine del Consiglio dei ministri che il premier Meloni ha fortemente voluto si tenesse in una data simbolica come quella del primo maggio, festa dei lavoratori. Il presidente del Consiglio nella serata di ieri aveva incontrato a Palazzo Chigi i sindacati Cgil, Cisl e Uil e aveva parzialmente incassato un’apertura rispetto ai contenuti del decreto approvato oggi a Palazzo Chigi. Ma nel corso della mattinata, in occasione delle numerose manifestazioni che nelle diverse piazze d’Italia celebravano la data del primo maggio,  i leader delle tre sigle sindacali, hanno nuovamente rinnovato la critica al governo per aver voluto che il Cdm si svolgesse proprio oggi.

Ma tornando alla riunione del Consiglio dei ministri, dopo la quale era attesa una conferenza stampa che però non si è tenuta, e alle dichiarazioni dei ministri ai microfoni dei cronisti che aspettavano fuori da Palazzo Chigi, ecco cosa altro ha aggiunto il ministro Locatelli: “Prima di tutto ho voluto fortemente iniziare a ragionare di un contributo per quelle imprese sociali che predispongono apposite figure professionali che accompagnano la persona con disabilita’ durante il percorso di inserimento lavorativo e che si impegnano nel patto di servizio personalizzato. Il contributo sara’ compatibile anche con il rimborso parziale delle spese per il ‘disability manager’ che gia’ viene riconosciuto ai datori di lavoro”. “E poi – ha aggiunto  il ministro – ci sara’ anche una norma che prevede un contributo in favore degli enti del Terzo settore e delle Onlus per i giovani con disabilita’ tra i 18 e i 35 anni assunti, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, tra il 1 agosto 2022 ed il 31 dicembre 2023. Per l’erogazione del contributo sara’ istituito un apposito fondo, con una dotazione di 7 milioni di euro per l’anno 2023 che potra’ essere anche integrato successivamente”.

DL Lavoro, Cdm lo approva. Aumento nella busta paga dei dipendenti fino a 100 euro di media

Governo, Cdm approvato a Palazzo Chigi decreto lavoro

“Quello che ho letto sui contratti a termine non e’ quello che si trova all’interno del dl lavoro, varato stamattina dal Consiglio dei ministri. L’obiettivo non e’ certamente quello di rendere piu’ precario l’utilizzo di questi strumenti ma invece quello di rendere piu’ agevole l’interpretazione di una norma che in questo momento ha delle difficolta’ applicative”. E’ stato invece questo il commento a margine del Cdm da parte del ministro del Lavoro, Marina Calderone, Il decreto dignita’ non ha contribuito a rendere piu’ stabile il lavoro – ha sottolineato – . Se guardiamo le indicazioni sui contratti a termine, ci rendiamo conto che in Italia in media il contratto a termine dura meno di 12 mesi, perche’ c’era un’evidente distorsione sulle causali di rinnovo. In questo caso noi affidiamo alla contrattazione, e ovviamente alle parti sociali, la definizione delle causali tipiche, con l’intento di utilizzare al meglio tutte le forme contrattuali cercando di rendere anche piu’ inclusivo il mondo del lavoro”, ha poi concluso.

Al termine della riunione dei ministri con l’approvazione del Dl Lavoro,  il Mef rende noto inoltre che circa 4 miliardi di euro sono stati  destinati, nel periodo compreso tra il 1 luglio e il 31 dicembre 2023 (senza ulteriori effetti sulla tredicesima), all’incremento di 4 punti percentuali del taglio del cuneo fiscale per i dipendenti rispetto a quanto gia’ previsto in legge di bilancio. Lo sgravio contributivo, tutto a beneficio dei lavoratori, viene quindi elevato dal 3% al 7% per i redditi fino a 25 mila euro mentre viene innalzato dal 2% al 6% per i redditi fino a 35 mila. L’aumento nella busta paga dei dipendenti viene stimato, nel periodo luglio-dicembre, fino a 100 euro mensili di media. In questa direzione va il commento del capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti, “Il governo Meloni e Fratelli d’Italia al lavoro il primo maggio per tagliare il cuneo fiscale mettendo cosi’ piu’ soldi nelle tasche dei lavoratori con redditi medio bassi, per dare piu’ sicurezza sui posti di lavoro e per dire no al reddito di cittadinanza per coloro i quali non vogliono lavorare”.

Il decreto lavoro, secondo la bozza che era circolata anche nei giorni indietro,  rivoluziona, riforma, smantella secondo le opposizioni,  il reddito di cittadinanza, con l’istituzione dal primo gennaio 2024 dell’Assegno di inclusione,quale misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro”. Per la nuova misura viene autorizzata la spesa complessiva di 5.472,7 milioni di euro per l’anno 2024, 5.695,0 milioni di euro per l’anno 2025, 5.623,6 milioni di euro per l’anno 2026, 5.733,6 milioni di euro per l’anno 2027, 5.844,7 milioni di euro per l’anno 2028, 5.958,0 milioni di euro per l’anno 2029, 6.073,6 milioni di euro per l’anno 2030, 6.191,4 milioni di euro per l’anno 2031, 6.311,6 milioni di euro per l’anno 2032, 6.434,1 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2033.

L’Assegno di inclusione  è riconosciuto, a richiesta di uno dei componenti del nucleo familiare, a garanzia delle necessità degli stessi componenti  con disabilità, minorenni,  o con almeno sessant’anni di età. Fra i requisiti richiesti un Isee non superiore a euro 9.360; nel caso di nuclei familiari con minorenni; un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di euro 6.000 annui. Se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, la soglia di reddito familiare è fissata in euro 7.560 annui, moltiplicata secondo la medesima scala di equivalenza.

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Luigia Luciani