Cosa ci accadrà quando moriremo? Con il simulatore virtuale della morte possiamo scoprirlo

In Australia c’è chi con l’utilizzo della più sofisticata tecnologia disponibile ha deciso di provare a “simulare” la morte delle persone

Cosa ci aspetta dopo la nostra morte? Una domanda esistenziale alla quale non riusciremo mai a dare una risposta fino al fatidico momento in cui il nostro corpo trapasserà verso l’aldilà. Nessuno saprà mai prima della propria morte cosa ci attenderà eppure c’è chi con l’utilizzo della tecnologia sta provando a scoprirlo.

La simulazione virtuale della propria morte
La simulazione virtuale della propria morte (Ansa) – Notizie.com

Quante volte si è sentito parlare di esperienze di pre morte. Di quei casi in cui persone colpite da gravissimi problemi di qualsiasi genere sono arrivati ad un passo dalla morte, alcune volte riuscendo anche a guardarla in faccia con i propri occhi. Quasi tutti raccontano della luce in fondo al tunnel, delle voci dei cari che riecheggiano nelle orecchie mentre dall’alto si riesce a vedere il proprio corpo disteso sul letto d’ospedale. Queste esperienze quasi mistiche hanno però alla base un trauma vero e proprio subito dalla persona in questione che rischia appunto di rimanerci secco. Chi invece ha voluto sviluppare un’esperienza immersiva di pre morte senza ripercussioni fisiche è l’artista Shaun Gladwell.

Il gioco che simula la morte: “Passing Electrical Storms”

Il progetto di Gladwell da chiamato “Passing Electrical Storms” è stato mostrato all‘evento Melbourne Now in Australia. L’artista l’ha voluto descrivere come “un’esperienza XR partecipativa con un fatto profondamente toccante“. Per parteciparvi bisogna accettare di stendersi su un letto che rappresenterebbe quello dell’ospedale. Una volta qui bisogna indossare un visore con il quale poi si viene immersi nell’esperienza. Ci si vede stesi sul letto d’ospedale con i medici intorno mentre è in atto un arresto cardiaco.

L'esperienza di morte virtuale
L’esperienza di morte virtuale – Notizie.com

I medici tenteranno invano di rianimare il paziente che dopo qualche minuto morirà definitivamente subendo anche la morte celebrale. Tutto questo è merito anche, se non soprattutto, del gioco NerveGear creato dal trentenne fondatore di Oculus Palmer Luckey. Lo scienziato/sviluppatore che a soli 21 anni aveva venduto Oculus per miliardi di dollari al gruppo Meta ha pensato ad un visore XR capace di trasmettere con onde neuro celebrali impulsi tali da far spegnere il cervello in un colpo. In questo modo nell’esperienza immersiva di pre morte il giocatore subirà questo impulso che simulerà la morte celebrale riuscendo a risultare immersivo quasi al 100%. Chi ha già vissuto questa esperienza parla di una situazione che può indurre a forte ansia ed angoscia, ma che tutto sommato con la possibilità di interrompere all’istante il gioco si tratta di un’esperienza totalmente immersiva e straordinaria.

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