Patty Pravo senza veli: “Ho provato tutte le droghe, tranne una…”

La celebre cantante italiana ha rivelato particolari ‘scottanti’ del suo passato: ecco le confessioni senza filtri

Tra le voci più amate del panorama italiano, e non solo, Patty Pravo di recente si è raccontata senza veli: dagli eccessi alla vita sentimentale, rivelando particolari scottanti del suo privato. lL’artista ha deciso di affidare le sue confessioni ad Aldo Cazzullo nella lunga intervista per il Corriere della Sera.

Patty Pravo droghe
Patty Pravo e i racconti del suo passato – Notizie.com (Ansa)

La Pravo, nel corso della chiacchierata, racconta anche quando ha visto Ezra Pound a Venezia: “Un giorno lo incontrai con sua moglie e mi comprarono un gelato. Divenne una consuetudine passeggiare con il poeta. Ezra Pound non parlava mai. Ma era una persona che emanava energia, e io queste cose le ho sempre sentite. La sera del 3 novembre 1966 suonai a Firenze. Alla fine dissi: c’è qualcosa di strano nell’aria, non restiamo a dormire, partiamo subito. Il mattino dopo l’Arno straripò“.

Pravo: “Vasco la mia parte maschile”

Le droghe le ho provate tutte, tranne la cocaina che mi fa schifo. Canne, anfetamine, acidi: non era robaccia come adesso, che ti ammazza. Fu il mio periodo rockettaro. Poi sono andata in America e ho smesso”, prosegue Patty Pravo. Poi l’artista parla anche della sua vita sentimentale: “Di matrimoni ne ho celebrati cinque; ma veri solo tre“; il primo con Gordon Fagetter, un batterista, il secondo con l’antiquario Franco Baldieri: “Passammo la notte insieme, e il mattino andammo in Campidoglio a chiedere i documenti per sposarci. Cavallina, la spia dei paparazzi, avvisò tutti: “C’è Patty Pravo che si sposa!”. Ero senza trucco, per fortuna sopra il pigiama avevo messo la pelliccia“.

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Patty Pravo e le sostanze provate – Notizie.com (Ansa)

Inoltre Riccardo Fogli lasciò i Pooh per lei: “Ho saputo solo dopo che il suo manager l’aveva costretto a scegliere: non avrei mai voluto che si separasse dagli altri. Ci sposammo in Scozia, con il rito celtico. Come finì? Ero a Londra per incidere un disco di Vangelis, quando incontrai Paul Martinez, che suonava il basso, e Paul Jeffrey, alla chitarra. Erano bellissimi e ci amammo in tre“. Infine rivela il rapporto con Vasco Rossi, che scrisse per lei, tra le tante, anche ‘E dimmi che non vuoi morire‘: “Mi mandò una cassetta registrata, in cui la cantava imitando la mia voce. Non mi raccapezzavo. Questa canzone mi piace ma non la conosco, pensavo: quando mai l’ho cantata? Vasco dice che io sono la sua parte femminile, lui la mia parte maschile“.

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