James Cameron attacca la Marvel: “Non è il modo di fare cinema!”

James Cameron ha attaccato con decisione l’universo cinematografico dei cinecomic, criticando la superficialità dei suoi protagonisti

Nonostante la carriera di James Cameron sia tornata definitivamente ad essere più che attiva, il regista canadese si sta concedendo svariate uscite provocatorie, nelle quali esprime il proprio giudizio senza particolari filtri.

Il grande successo in sala di Avatar: la via dell’acqua ha scaturito nel regista di Titanic una riflessione piuttosto secca sul futuro del cinema: “Non sto pensando al singolo traguardo di botteghino. Ma lo vedo come un segno della necessità di tornare nei cinema di tutto il mondo. Stiamo dicendo come società: ‘Abbiamo bisogno di questo! Dobbiamo andare al cinema’. Basta con lo streaming!”. Subito dopo questa decisa sentenza, Cameron ha attaccato ferocemente il genere cinecomic, che, tra le altre cose, è lo stesso genere cinematografico che negli ultimi quindici anni ha permesso a Disney (la casa di produzione di Avatar) di registrare guadagni semplicemente mastodontici. 

Cameron si scaglia con ferocia sui cinecomic!

Cameron ha iniziato la propria dichiarazione con una frecciatina piuttosto innocua all’universo dei cinecomic: “Non è come una storia di supereroi in cui c’è un nuovo cattivo in ogni film. In Avatar è sempre lo stesso ragazzo, giusto? Lo stesso avversario per tutta la vicenda. Ma anche il modo in cui si evolve è molto interessante una volta che introduciamo altri avversari, man mano che procediamo. Ulteriori avversari e ulteriori alleati

Il regista ha poi sganciato la bomba definitiva, passando all’artiglieria pesante: “Quando guardo questi film grossi e spettacolari (Marvel e DC), sembra che non importi che età abbiano i personaggi, si comportano tutti come se stessero al college. Non appendono mai gli scarpini al chiodo per i loro bambini. Le cose che ci tengono davvero con i piedi per terra e ci danno amore, forza, uno scopo… Questi personaggi non provano queste cose, e penso non sia questo il modo di fare cinema”. Sebbene si possa comprendere la critica mossa da Cameron, ci sentiamo di dissentire con quanto affermato: basterebbe osservare la parabola evolutiva del personaggio di Tony Stark (Iron Man), per accorgersi quanto si siano modificate le sue priorità nel corso della saga.

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