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Politica

Giorgia Meloni, la petizione dei sindacati fa discutere

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Francesco Spagnolo

Sta facendo molto discutere la petizione dei sindacati del Teatro della Scala di Milano contro il premier Giorgia Meloni. Ecco cosa hanno chiesto.

Il 7 dicembre è il giorno della Prima della Scala e, come succede ormai ogni anno, Milano accoglie le più alte cariche dello Stato. E’ confermata anche la presenza del premier Giorgia Meloni, ma proprio su di lei si sono espressi in modo molto duro gli esponenti della Cub, cioè i sindacati dei lavoratori della Scala.

La petizione dei sindacati contro Giorgia Meloni fa discutere – Notizie.com – © Ansa

In una petizione lanciata change.org, come riportato da Libero, hanno chiesto alla premier di non andare a Milano. “Cara Giorgia alla Scala tu non sei la benvenuta“, il titolo. I sindacalisti poi hanno continuato: “Abbiamo appreso dalle agenzie di stampa che Giorgia Meloni, capo del governo, il 7 dicembre, Sant’Ambrogio, sarà alla Scala per la Prima della stagione operistica. Come lavoratori del Teatro desideriamo comunicare alla signora Meloni, al pubblico scaligero e italiano, che non è la benvenuta“.

Una petizione che sta procurando diverse polemiche e, soprattutto, conferma un clima teso in Italia.

Da Meloni a Crosetto: le minacce non si fermano

Crosetto e il premier Meloni minacciati sui social e in tv – Notizie.com – © Ansa

Un clima teso che, come abbiamo visto nelle scorse ore, sta portando anche a delle minacce sui social e non solo. E’ il caso del 27enne, identificato dalla polizia nella mattinata odierna, che su Twitter ha minacciato di uccidere il premier Giorgia Meloni e sua figlia per la decisione di eliminare il reddito di cittadinanza. Immediata la solidarietà politica del Centrodestra, ma dalla sinistra nessuna reazione.

Nel mirino dei Cobas, invece, è finito il ministro Crosetto. In diretta tv la il sindaco ha risposto così ad una domanda molto chiara: “Violenza su di lui? Pazienza“. Insomma, un clima sempre più teso e che rischia di degenerare nelle prossime settimane se i toni non saranno abbasati.

La situazione, come detto, è sicuramente molto critica e l’attenzione resta molto alta visto che le minacce nei confronti degli esponenti politici non sembrano essere destinate a terminare in davvero poco tempo.

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Francesco Spagnolo