L’inflazione in Italia (e non solo) continua a correre ed è alto il rischio di dover fare i conti con un gap aumentato. Tutti i dettagli.
L’inflazione in Europa (e in Italia) si sta assestando a livelli record e nei prossimi mesi si rischia di avere un gap ben più ampio tra ricchi e poveri. Come riportato da Il Giornale, l’impatto dei prezzi più alti porterà ad avere un aumento della differenza tra le famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese e quelle benestante.
Un gap mai visto che spiega il perché “del rialzo del numero delle famiglie che si aspettano di dover pagare in ritardo delle bollette“. Un quadro davvero critico presentato dalla Banca Centrale Europea. Da Francoforte, quindi, l’invito è quello di concentrarsi sull’inflazione visto l’impatto distruttivo sui redditi e sui risparmi e poi di non dare aiuti a pioggia, ma mirati e farli arrivare dove servono.
In questo studio della Bce è anche stato evidenziato come nell’ultimo decennio (2011-2021) il gap tra le famiglie più povere e quelle benestanti è sempre stato compreso fra -0,25% e +0,25%. Da settembre dello scorso anno a quello del 2022, invece, è balzato da +0,1% a +1,9%.
Questo significa che i più poveri pagano un’inflazione di due punti più alta in confronto al passato. Un aumento dovuto alla maggiore incidenza sui bassi redditi dei costi energetici, alimentari e dei trasporti.
Da Francoforte il consiglio ai governi è quello di prestare la massima attenzione anche agli aiuti che si danno. Non mettere in campo misure a pioggia, ma mirate per arrivare alle persone che hanno davvero bisogno di questi benefici.