Usa, Rushdie riesce a parlare: l’aggressore risponde in aula ai giudici

Rushdie è stato staccato dai respiratori e riesce a parlare: il procuratore fa chiarezza su quanto accaduto e l’aggressore risponde ai giudici. 

L’attentato, la corsa d’urgenza in ospedale e i timori per i danni al fegato e ai nervi di un braccio oltre che al pesante rischio di perdere un occhio. Salman Rushdie, vittima dell’assalto di un uomo venerdì durante il convegno nello Stato di New York, adesso riesce a parlare.

Rushdie
Rushdie riesce a parlare, lo ha chiarito il suo agente (AnsaFoto)

L’autore di “Versetti satanici” sarebbe stato staccato dai respiratori e ora è nuovamente in grado di parlare mentre 24enne Hadi Matar, che ha accoltellato lo scrittore a New York ed è accusato di tentato omicidio di secondo grado e aggressione di secondo grado è comparso in aula. Il giovane si è dichiarato non colpevole dell’azione, sulla quale arrivano aggiornamenti da parte del procuratore distrettale Jason Schmidt.

Rushdie respira autonomamente: il procuratore chiarisce i dettagli dell’attentato

Rushdie trasportato d'urgenza in ospedale
Rushdie trasportato d’urgenza in ospedale (AnsaFoto)

Andrew Wyile, agente di Rushdie, ha fornito aggiornamenti sullo stato di salute dello scrittore. Intanto Hadi Matar ha rispedito al mittente le accuse in aula, mentre il procuratore distrettuale ha chiarito i dettagli di quello che è stato definito un “attacco mirato e premeditato” da parte del 24enne. Secondo l’accusa l’attentatore si sarebbe messo in condizione di fare male allo scrittore e avrebbe organizzato tutto in largo anticipo.

Avrebbe infatti ottenuto un pass per presenziare all’evento e sarebbe arrivato un giorno prima dopo aver mostrato un documento falso. Al momento per lui l’accusa è di tentato omicidio di secondo grado e aggressione di secondo grado, e il giudice ha disposto l’arresto senza cauzione. Dopo l’intervento, perfettamente riuscito, Rushdie è adesso in grado di parlare e sono attesi nuovi aggiornamenti sul suo stato di salute.

Impostazioni privacy