Usa-Urss e lo scambio di prigionieri: una cestista per un trafficante d’armi

Sembra imminente uno scambio di prigionieri tra Stati Uniti e Russia che potrebbe far ritornare a casa la stella del basket statunitense

L’agenzia Tass e altri media russi molto vicini al Cremlino hanno pubblicato, citando fonti vicine ai servizi segreti di Mosca, la notizia per cui sarebbero in corso trattative per uno scambio tra la famosa cestista americana Brittney Griner e un trafficante d’armi russo di  55 anni di nome Viktor Bout, detenuto nello Stato americano dell’Illinois, dove sta scontando una condanna a 25 anni per traffico internazionale di droga.

Brittney Griner con la maglia degli Stati Uniti alle Olimpiadi 2016 – Ansa foto

Secondo queste fonti sarebbe stato raggiunto l’accordo per lo scambio dei due prigionieri definendolo  altamente probabile”. Una trattativa molto complicata portata avanti da Mosca e Washington, non senza alti e bassi, tra lo sconcerto soprattutto dell’opinione pubblica americana, vista la popolarità della Griner.

Una campionessa dalla storia importante

Due metri e sei centimetri di statura, lunghi e caratteristici capelli rasta che porta fin dall’inizio della carriera, Brittney Griner è una delle atlete più conosciute del basket femminile e di tutto lo sport stelle e strisce. Diventata professionista, è entrata nel libro dei record per aver segnato duemila punti e realizzato cinquecento stoppate in una sola stagione, ma la sua popolarità è aumentata quando, da grande sostenitrice del movimento Black lives matter, lo scorso anno inscenò una clamorosa protesta uscendo dal campo con la sua squadra durante l’esecuzione dell’inno americano. La Griner, prima campionessa dichiaratamente lesbica ad avere firmato un contratto di sponsorizzazione con la Nike, si trova in carcere preventivo dal 17 febbraio scorso perché trovata all’aeroporto di Mosca con una bottiglia di olio di cannabis nello zaino. Una sostanza legale negli Stati Uniti, ma proibita in Russia, dove in materia di stupefacenti è in vigore una delle legislazioni più severe del mondo.  L’atleta, in attesa di processo, rischia fino a 25 anni di galera.

Il barone delle armi

Come contropartita nello scambio, le autorità americane hanno offerto un personaggio che sembra uscito direttamente da un film. Viktor But è stato arrestato il 6 marzo 2008 in Thailandia e successivamente estradato negli Stati Uniti dove è stato riconosciuto colpevole di aver venduto armi alle Forze armate rivoluzionarie della Colombia. Un grosso trafficante di armi chiamato per questo nell’ambiente “il barone delle armi” che, dopo un passato nell’esercito russo, allo scioglimento dell’Urss, ha deciso di mettersi in proprio.

Il tempo stringe

Potrebbe essere lui quindi il personaggio giusto per sbloccare la situazione della cestista, alla quale, proprio nei giorni scorsi, le autorità russe hanno prorogato fino al 18 giugno lo stato di carcerazione preventiva. In un momento in cui sembra essere tornata tristemente alla ribalta la guerra fredda tra Usa e Russia, la diplomazia ha continuato a lavorare per trovare comunque una soluzione che metta d’accordo tutti.

 

 

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