Carlos Alcaraz è il futuro del tennis mondiale. Ecco perché

Dopo aver vinto il Barcelona Open, Carlos Alcaraz è nono nel ranking ATP, a soli 18 anni. Parliamo del nuovo Rafael Nadal?

Alcaraz
EPA/Alejandro Garcia

Nella giornata di ieri, domenica 24 aprile, Carlos Alcaraz ha trionfato nel Barcelona Open, vincendo la finale del torneo contro Pablo Carreno Busta. Nato il 5 maggio 2003, Alcaraz è uno dei tennisti più giovani ad essere mai entrati nella top 10 del ranking ATP. La sua storia tennistica, per quanto riguarda i tornei ATP, è cominciata nel 2020, quando ha partecipato con una wild card al torneo di Rio de Janeiro. Successivamente, nel gennaio 2021, a soli 17 anni, Carlos Alcaraz si è qualificato per l’Australian Open, uno dei tornei più importanti del panorama tennistico mondiale. Da lì in poi, Alcaraz non ha fatto altro se non bruciare le tappe. Il tennista originario di El Palmar (Murcia) ha infatti già conquistato tre titoli, nella sua breve carriera. Tra questi, il prestigioso Master 1000 di Miami.

Uno dei più giovani top 10 della storia

Alcaraz non è il tennista entrato nella top 10 più giovane della storia, ma è sicuramente tra i più giovani a riuscirci. Il recordman è infatti l’americano Aaron Krickstein, che nel 1984 diventò numero 9 del mondo a soli 17 anni e 11 giorni. Dopo Krickstein, c’è un altro americano: Michael Chang, che entrò nella top ten a 17 anni e 3 mesi. Dopo Chang, troviamo altri nomi illustri: Boris Becker, a 17 anni e 7 mesi, Bjorn Borg, a 17 anni e 11 mesi, Mats Wilander, a 18 anni, Andre Agassi, a 18 anni e 1 mese, Andrei Medvedev, a 18 anni e 9 mesi, e Rafa Nadal, a 18 anni e 10 mesi. Proprio con il maiorchino fioccano paragoni da parte di tutti gli addetti ai lavori e dagli appassionati di tennis.

Alcaraz
EPA/Alejandro Garcia

Alcaraz e il paragone con Nadal

Pur essendo anche lui spagnolo, precoce, estremamente atletico, agguerrito, e poco disposto a volersi dare per vinto, Alcaraz non vuole essere paragonato a Rafael Nadal. Queste le sue parole al Corriere in merito al paragone con il maiorchino: “Riconosco che seguire la strada di Rafa presenti i suoi vantaggi, come non nego che i suoi consigli e i suoi complimenti fanno sempre piacere. Ma io sono di Murcia, lui di Maiorca, lui è mancino e io no, io da bambino ero tutto tranne che un guerriero: ero mingherlino, piccoletto, poco potente. L’opposto di Nadal…?”. Forse non propriamente l’opposto, ma l’evoluzione. Se Nadal, sin dagli esordi, ha portato la sua idea estremamente moderna di tennis, basata sull’atletismo e sull’esplosività, Alcaraz ha affinato i concetti appresi dal “maestro” per portare un tennis ancora più spettacolare, basato su velocità, resistenza e potenza. Ecco perché parliamo del futuro del tennis mondiale.

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