Licenziamento Puzzer, il portuale: “Volevano fare lo scoop, ecco come finirà”

Sta facendo discutere il licenziamento del portuale triestino capo delle proteste ‘no green pass’ Stefano Puzzer, che abbiamo intercettato in esclusiva per approfondire la vicenda: “Volevano lo scoop”

Lui stesso, attraverso i social, ha comunicato di essere stato licenziato: il portuale triestino Stefano Puzzer ha raccontato di aver ricevuto la notizia del licenziamento venerdì, dopo una serie di lettere di contestazione da parte del datore di lavoro, ossia l’Agenzia per il lavoro portuale di Trieste che gestisce il lavoro a chiamata nello scalo.

Stefano Puzzer
Stefano Puzzer © Ansa

Si è rifiutato di tornare a lavoro, dopo oltre 5 mesi, nonostante fosse guarito dal Covid e quindi in possesso di green pass. Il portuale mantiene la sua linea, quella di non voler tornare a lavorare fino a quando tutti i suoi colleghi non saranno rimanessi. In esclusiva a Notizie.com commenta la notizia del licenziamento e chiarisce nuovamente la sua posizione, oltreché il suo stato d’animo: “Sto benissimo, rifarei tutto”. Nessun ripensamento quindi né tantomeno pentimenti: Puzzer tiene alti i suoi valori, nonostante abbiamo perso il lavoro.

Il triestino poi aggiunge: “La notizia l’ho comunicata in primis alla mia famiglia, ma immaginavo qualcuno lo avesse già detto ai giornalisti, infatti così è stato: evidentemente l’azienda non vedeva l’ora di spargere la voce. È quindi più uno scoop che altro”. Questa la sensazione del neo-licenziato che però non è pessimista sul proseguo della vicenda: “Andrà a finire come la sentenza della Daspo di Roma: verrò  reintegrato”. E quale sarebbe quindi il motivo di questa decisione? Lui stesso si è fatto un’idea: “Attaccare Puzzer va di moda”. 

puzzer rpordenone
Stefano Puzzer anche a Pordenone a sostegno della protesta (Youtube)

E così, senza mezzi termini, il portuale afferma e riconferma la sua linea guida: “Questa è una vicenda politica, ma siccome a me della politica non interessa nulla io sono coerente con le mie idee ed i miei valori. Sono tranquillo e rifarei tutto quello che ho fatto, dal primo minuto ad oggi”. Conclude senza rancori, ma con la serenità di chi sta continuando a proteggere i suoi ideali, anche a costo di non tornare regolarmente a lavorare.

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