Sgarbi: “Stretta sui condizionatori? L’ennesimo errore del governo”

La stretta sui condizionatori per gli edifici pubblici sta facendo molto discutere. Sgarbi a ‘Notizie.com’: “Sono misure sbagliate e legate a sanzioni contro la Russia che continuo a non capire. Stop all’import del gas? Sono solo chiacchiere. Il nostro Paese non ha una produzione autoctona e non possiamo stare senza”.

La stretta sui condizionatori e sui riscaldamenti continua a far discutere. Nelle scorse ore la Camera ha dato il via libera all’emendamento che prevede il divieto di abbassare sotto i 27 gradi centigradi (con 2 gradi di tolleranza ndr) l’aria condizionata in tutti gli edifici pubblici e di alzare i riscaldamenti sopra i 19 gradi (anche in questo caso si è deciso di stabilire due gradi di tolleranza ndr).

Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi in esclusiva a ‘Notizie.com’ commenta la stretta sui condizionatori e i riscaldamenti © Ansa

Si tratta di una misura decisa dall’esecutivo in vigore dal 1° maggio 2022 al 31 marzo 2023 e che ha come obiettivo quello di provare a contenere i consumi soprattutto in vista di uno stop al gas russo.

Come detto in precedenza, il provvedimento ha provocato diverse polemiche e la redazione di Notizie.com ha contattato Vittorio Sgarbi per commentare insieme a lui questo emendamento.

Sgarbi a ‘Notizie.com’: “Sono misure della disperazione legate alle sanzioni contro la Russia”

Sgarbi
Il duro attacco di Sgarbi al Governo per le decisioni prese contro la Russia © Ansa

Intervenuto ai nostri microfoni, Vittorio Sgarbi ha duramente criticato quanto deciso dal Governo sui condizionatori e termosifoni. “Sono tutte misure che hanno un collegamento con le sanzioni decise contro la Russia e che io non continuo a capire – ha ammesso il critico d’arte – ogni decisione da questo esecutivo presa mi sembra un errore“.

Sgarbi a Notizie.com si è soffermato anche sulla possibilità di imporre uno stop all’import del gas russo per sanzionare Mosca: “Non ha assolutamente senso fare questa scelta fino a quando non si ha una produzione autoctona. Tutto il resto sono solamente chiacchiere. La nostra economia non può rinunciare all’energia e le misure che il governo sta prendendo possono avere una logica solo se abbiamo una nostra produzione. Visto che al momento non c’è, anche in questo caso le decisioni prese sono sbagliate“.

Impostazioni privacy