Russia-Ucraina: ecco la pace. Accordi e nodi da sciogliere

Dopo 21 giorni di bombardamenti e di conflitti, sono stati stilati i 15 punti programmatici per il cessate il fuoco: ecco i nodi

Quindici punti per la pace. La bozza dell’accordo tra Ucraina e Russia, svelata ieri dal Financial Times, evidenzia alcuni punti programmatici studiati per bloccare il conflitto e provare a raggiungere il cessate il fuoco. La bozza del piano di pace include la rinuncia da parte dell’Ucraina alla Nato e la promessa di non ospitare basi militari straniere o armi in cambio di protezione da alleati quali Stati Uniti, Gran Bretagna e Turchia.

Segnali e tentativi di pace tra Russia e Ucraina – Ansa –

Kiev sottolinea però che questa bozza “rappresenta soltanto le richieste della Russia“. Lo ha detto il consigliere del presidente Zelensky, Mykhailo Podoliak. “L’Ucraina ha le sue posizioni e le uniche cose che confermiamo in questa fase sono il cessate il fuoco, il ritiro delle truppe russe e garanzie di sicurezza da un certo numero di paesi“, scrive su Twitter. La bozza in 15 punti diffusa dal Ft include la rinuncia da parte dell’Ucraina alla Nato e la promessa di non ospitare basi militari straniere o armi. Podolyak ha dichiarato al Financial Times che qualsiasi accordo comporterebbe che “le truppe della Federazione Russa in ogni caso lascino le zone dell’Ucraina” occupate dall’invasione del 24 febbraio, in particolare le regioni meridionali lungo l’Azov e il Mar Nero, nonché il territorio a est e a nord di Kiev.

I punti critici

Crimea – Il primo punto critico è legato alla Crimea. Le indiscrezioni sui negoziati indicano una disponibilità del governo di Kiev a concedere una sorta di riconoscimento della sovranità di Mosca su questa strategica penisola, popolata da una maggioranza di etnia russa.
Donbass – Anche in questo caso diversi osservatori sostengono che il governo del presidente Volodymyr Zelensky sarebbe pronto, in cambio del cessate il fuoco e del ritiro delle truppe di invasione russe, a rinunciare al territorio – pari al 7% del totale nazionale – controllato dalle autoproclamate Repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, popolate da una maggioranza russofona.
Adesione alla Nato – Zelensky in sostanza ha detto di poter rinunciare all’aspirazione ad entrare nell’Alleanza, ma in cambio di garanzie di sicurezza internazionali per difendersi da eventuali minacce russe. Secondo una bozza d’accordo in 15 punti pubblicata dal Financial Times, tali garanzie potrebbero essere offerte da Usa, Gran Bretagna e Turchia

Impostazioni privacy