Caro benzina, esposto di Fdi ad Antitrust: “Chi sta speculando?”

Fratelli d’Italia presenta un esposto all’Antitrust per denunciare gli aumenti del caro benzina 

Fabio Rampelli , deputato di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Camera, ha presentato un esposto al Garante del mercato e della concorrenza per denunciare l’aumento dei costi della benzina. “L’autorità – spiega sulle pagine de Il Tempo – è l’istituzione che meglio di chiunque altra ha dato prova di saper gestire questi colossi, come ha dimostrato l’inchiesta sulla concorrenza sleale di Amazon e la conseguente multa inflitta”.

L’aumento generalizzato da parte delle compagnie non è giustificato in quanto il carburante sul mercato oggi è stato acquistato più di un mese fa, quando ancora non era scoppiato il conflitto russo-ucraino con le conseguenti sanzioni a carico della Russia e i problemi relativi all’approvvigionamento”, prosegue il deputato che ha spiegato che l’esposto alla magistratura è stato presentato dall’associazione Campo Sud per avviare un’indagine sul sospetto di aggiotaggio.

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“Chi sta speculando? Il governo ha un margine per intervenire e calmierare i prezzi, mentre tra le soluzioni più strutturali anche se non risolutive, c’è la sterilizzazione almeno temporanea delle accise e sulle quali sarebbe ora che il Governo aprisse una riflessione per la loro abrogazione, trattandosi di una tassa su un bene sul quale lo Stato già introita l’Iva”, prosegue l’esponente di Fratelli d’Italia.

La denuncia del Codacons 

Anche il Codacons ha presentato esposto sull’escalation senza sosta dei listini dei carburanti chiedendo l’intervento della magistratura e dell’Antitrust. L’esposto è stato presentato a 104 Procure della Repubblica di tuta Italia e all’Autorità garante della concorrenza, chiedendo di indagare sugli abnormi rincari dei prezzi di benzina e su possibili speculazioni in atto. “In questi giorni i listini dei carburanti venduti presso i distributori sono letteralmente fuori controllo, con la benzina che in modalità self viaggia verso i 2,3 euro al litro e costa in media il 39,3% in più rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre il gasolio sale addirittura del +51,3% – spiega il presidente Carlo Rienzi – In alcune zone del paese i carburanti hanno già sfondato la soglia dei 2,5 euro al litro, come Ischia (2,629 euro/litro), La Maddalena (2,589 euro/litro) e Ventotene (2,579 euro al litro)”.

L’entità degli aumenti, però, non appare giustificata né dalle attuali quotazioni del petrolio, né da riduzioni delle forniture sul territorio legate alla guerra in Ucraina: “Il rischio è i rincari dei prezzi alla pompa possano essere dopati da fenomeni speculativi tesi a sfruttare la delicata situazione in Ucraina per incrementare i guadagni a danno di consumatori e imprese – prosegue Rienzi – Per tale motivo presentiamo un esposto all’Antitrust e a 104 Procure di tutta Italia, chiedendo di aprire indagini sul territorio con l’ausilio della Guardia di Finanza e accertare eventuali speculazioni e illeciti, alla luce delle possibili fattispecie di truffa aggravata, aggiotaggio e manovre speculative su merci”.

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