ESCLUSIVA – Palermo, addio al token per diabetici! E nasce il Caf

Dopo la denuncia portata avanti nelle scorse settimane da parte della nostra redazione, finalmente si sblocca la situazione nel capoluogo siciliano. Ruggero Torre (presidente dell’associazione SOS diabete): “Anche grazie a voi è passato il messaggio giusto con le istituzioni”

Una gran bella vittoria, che si spera possa aprire finalmente le porte per una più semplice e intelligente gestione dei pazienti diabetici a Palermo. Se prima l’odissea burocratica rendeva praticamente impossibile ai malati usufruire delle (dovute) agevolazioni economiche e strutturali per curarsi, adesso – anche grazie alla nostra denuncia delle settimane scorse – la procedura è stata snellita e adeguata agli standard nazionali. A raccontarlo in esclusiva a Notizie.com è Ruggero Torre, presidente dell’associazione SOS diabete: “Vi devo ringraziare, perché anche grazie al vostro articolo siamo riusciti a far capire con chiarezza alle istituzioni quale fosse il problema con il quale ci stavamo confrontando da troppo tempo noi diabetici“.

Ospedale
Si snellisce la procedura per curarsi per i diabetici a Palermo (Ansa)

Finalmente, insomma, il token – che allungava i tempi e rendeva di fatto impossibile il rilascio di un codice a barre da poter utilizzare in farmacia per il ritiro di quanto prescritto dal medico – sta per essere eliminato: “Ho avuto l’incontro con dei politici e abbiamo smosso le acque. Sembra proprio in dirittura d’arrivo. Tra qualche giorno verrà ufficialmente eliminato il token a Palermo e provincia“.

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Nasce il Caf per diabetici a Palermo

Palermo
Anche Palermo si adegua al resto d’Italia sui diabetici (Ansa)

E dopo aver raggiunto questo importante traguardo, gli obiettivi non sono certo finiti. Anzi, sono raddoppiati, perché a sostegno dei diabetici palermitani è stato creato anche un Caf apposito: “Questo Caf – spiega ancora Ruggero Torre – è un servizio a pagamento, che dà l’opportunità a chi è di Palermo o provincia di non avere più nulla a che fare con l’Asl territoriale nella gestione burocratica. Quindi il paziente va dal diabetologo, ritira il foglio e lo gira a noi, che andiamo a interfacciarci direttamente con l’Asl di appartenenza. In più un mese prima della scadenza del piano terapeutico, manderemo un messaggio su WhatsApp al paziente, confrontandoci nel frattempo anche con l’Asl per fare in modo che per quella data disponga di sensori, micro infusore, eventuali striscette e aghi da utilizzare. Permetteremo inoltre al paziente di scegliere se andare a prendere direttamente il materiale all’Asl, ritirarlo nella nostra sede o addirittura riceverlo a domicilio. Per chi ne ha bisogno diamo anche la possibilità di ricorrere ai nostri avvocati, in convenzione così come lo psicologo e la dietologa“. Una conquista impensabile settimane fa e che non è nemmeno l’unica novità: “Al più presto esisterà un’associazione con il nome SOS Diabetici. Andrà ad aiutare tutte le persone che hanno bisogno. A partire ad esempio dai bambini e dalla possibilità di andare a scuola avendo l’opportunità di avere una o più persone che sappiano utilizzare il micro infusore. Ma anche per gli adulti, visto che a partire dal compimento dei 18 anni ci sarà la chance di essere inseriti al collocamento“.

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