Draghi cita Churchill e unisce il Parlamento: tutti contro Putin

Il premier ha preso in prestito le parole dello storico ex primo ministro del Regno Unito dopo la sconfitta di Dunkirk nel 1949 e ottiene solidarietà e sostegno da parte di ogni forza politica

Al cospetto di una guerra in Europa non c’è spazio per le discussioni interne. O meglio, ce n’è meno, molto meno, tanto che il premier Mario Draghi è riuscito a mettere d’accordo tutti con il suo discorso di ieri mattina. Parole commosse e accorate che hanno condannato fermamente le azioni della Russia di Putin, con tanto di citazione del noto discorso di Winston Churchill a seguito della sconfitta del 1940. Il primo ministro ha infatti parlato di “giorni più bui della storia europea” e di una “gravissima violazione della sovranità di uno stato libero e democratico, dei trattati internazionali e dei più fondamentali valori europei“.

Mario Draghi
Il discorso di Mario Draghi per condannare la Russia di Putin (Ansa)

E nessuna delle forze politiche ha potuto obiettare qualcosa. Per la prima volta da quando è in carica, Draghi ha ottenuto il consenso di tutti, unendo in una sola voce maggioranza e opposizione: chiunque è d’accordo sulle sanzioni contro la Russia e di conseguenza contro Putin.

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Anche le destre al fianco di Draghi

Salvini Berlusconi
Anche le destre di Salvini e Berlusconi hanno dato sostegno al premier Draghi (Ansa)

Anche le destre, sia quella di Silvio Berlusconi (da sempre amico del leader russo), sia quella di Matteo Salvini, che in passato si è lasciato immortalare con t-shirt che mostravano il volto di Putin. Oltre a definire “colpevole chi aggredisce“, il leader del Carroccio ha anche aperto senza indugi al dovere di ospitare i “profughi veri“. E tutti sono d’accordo anche sul fatto che l’Europa si debba fare carico del risarcimento delle aziende che saranno inevitabilmente penalizzate dai blocchi commerciali. Pure Fratelli d’Italia annuncia tramite Francesco Lollobrigida di essere al fianco del primo ministrosulla difesa delle nostre imprese e della nostra gente“. Insomma, un’unità nazionale inedita ma necessaria per far fronte a una situazione d’emergenza e, se le cose dovessero rimanere così, il prossimo martedì il parlamento voterà una mozione unitaria alle comunicazioni del premier.

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