Stato di emergenza, svolta in arrivo: la decisione di Draghi

Il premier Draghi nei prossimi giorni ufficializzerà la propria decisione sulla possibile proroga dello stato di emergenza per Covid.

Mario Draghi stato di emergenza
La decisione del premier Mario Draghi sullo stato di emergenza © Getty Images

La scadenza dell’attuale stato di emergenza è fissata il 31 dicembre e questi sono giorni di confronto all’interno della maggioranza sulla possibile proroga. Le strade possibili sono due: estendere la misura almeno fino a marzo oppure mettere definitivamente fine a questo provvedimento e iniziare un percorso di legislazione ordinaria per le norme dedicate a contrastare il Covid.

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I dubbi non sono ancora stati sciolti, ma, secondo quanto scritto da Sky TG24, a Palazzo Chigi si sta ragionando sulla possibilità di adottare una strategia diversa da quella precedente. Il premier Draghi, quindi, sarebbe intenzionato ad affidarsi alla legislazione ordinaria e mettere da parte, almeno per il momento, lo stato di emergenza.

Nei prossimi giorni sarà convocata una cabina di regia per prendere una decisione definitiva su un tema che resta molto delicato per diversi motivi.

Stato di emergenza, le due ipotesi sul tavolo di Palazzo Chigi

Mario Draghi
Le ipotesi sul tavolo del premier Draghi sullo stato di emergenza © Getty Images

Come detto, sono due le ipotesi sul tavolo di Palazzo Chigi. Da una parte c’è la possibilità di prorogare lo stato di emergenza fino al 31 marzo 2022 e successivamente trasferire tutti i compiti della struttura gestita da Figliuolo alla Protezione Civile, dall’altra affidarsi ad una legislazione ordinaria per le strutture e le norme introdotte per combattere il Covid-19.

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Sul tema sono in corso le riflessioni a Palazzo Chigi e nessuna decisione è ancora stata presa. Dalle ultime indiscrezioni, però, il premier Draghi sarebbe intenzionato ad abbandonare la strada intrapresa fino a questo momento e affidarsi ad una legislazione ordinaria per affrontare questa nuova fase della pandemia.

Il confronto su questa ipotesi entrerà nel vivo nel giro di qualche giorno e già la prossima settimana potrebbe essere convocato un Consiglio dei ministri per dare il via libera al nuovo provvedimento.

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