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Cronaca

Pedopornografia, Cosentino (Polizia postale) a Notizie.com: “Meno casi di adescamento, ma vittime più giovani”

Published by
Giovanna Sorrentino

Nel 2023 la Polizia postale ha denunciato oltre mille persone per aver scaricato, condiviso o scambiato contenuti online di abusi sessuali su minori.

I reati di pedopornografia commessi da gruppi di persone o singoli, anche molto giovani, sono in aumentano e destano preoccupazione.

Reati di pedopornografia in aumento – notizie.com

Il dato emerge dal dossier diffuso dalla Polizia postale in occasione della Giornata nazionale contro pedofilia e pedopornografia, che è domani, domenica 5 maggio.

Il documento si chiama Internet, il Paese delle meraviglie…? E la risposta è nei numeri: non lo è affatto. Nel 2023 la postale ha analizzato 28.355 e ne ha inseriti 2.800 nella black list di quelli che contengono rappresentazioni di sfruttamento sessuale di minori. 1.131 persone sono state denunciate per aver scaricato, condiviso e scambiato foto e video di abusi sessuali ai danni di minorenni.

Si registra anche un aumento delle estorsioni sessuali e ed è in lieve calo il fenomeno dell’adescamento online, che però riguarda soprattutto bambini dai 10 ai 13 anni. Ne abbiamo parlato con il vice questore della Polizia postale Eva Cosentino.

Dottoressa Cosentino, qual è il quadro della situazione che vi trovate ad analizzare per contrastare il fenomeno della pedopornografia online?
La Polizia postale lavora dal ’98 in questo senso. Nel corso degli anni abbiamo assistito a un incremento esponenziale di questi fenomeni e reati, di pari passo con la diffusione dei nuovi media e soprattutto degli smartphone, che hanno permesso a tutti, anche ai minorenni, l’accesso facilitato a internet”.

Chi commette i reati

Il dossier diffuso dalla polizia postale parla dell’aumento delle estorsioni sessuali e della diminuzione dell’adescamento online.
Si è abbassato il numero dei casi di adescamento, ma anche l’età dei minori adescati online. Le estorsioni sessuali fino a pochi anni fa colpivano prevalentemente il mondo degli adulti. Negli ultimi due o tre anni invece, sono aumentate le vittime minorenni”. 

Chi commette questi reati?
A volte abbiamo evidenza che si tratta di organizzazioni criminali e ben strutturate, altre volte si tratta di episodi spot. Nel primo caso si tratta di residenti all’estero ed è difficile perseguirli. Si trovano prevalentemente in Costa d’Avorio. Anche le tracce informatiche riportano all’estero ed è complicato, perché cambia la giurisdizione e il tipo di normative. E lo stesso numero di età utile per l’accesso a internet varia da Paese a Paese”.

Cosa si sta facendo per risolvere il problema delle diverse normative dei singoli Paesi?
L’Europa sta lavorando per armonizzare la legislazione ma non è facile. Ogni Paese ha un retaggio, anche culturale, diverso e ci vorrà del tempo. Ovvio che, trattandosi di reati di grandissimo allarme sociale, va da sé che la cooperazione internazionale di polizia è forte. Viaggiamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda per proteggere e tutelare i minori. Ma una cosa è il lavoro della polizia, un’altra è la legislazione”.

Pedopornografia, i numeri del 2023 – notizie.com

Nel 2023 la Polizia postale ha analizzato 28.355 siti. Di questi, 2.739 sono stati resi irraggiungibili. I contenuti vengono rimossi?
Nel nostro Paese i contenuti non sono più visibili, ma non vengono rimossi perché si tratta di siti esteri. Dal lato italiano, noi li segnaliamo ai provider che a loro volta sono obbligati a rimuoverli dopo la nostra segnalazione. Si tratta di immagini di minori di Paesi esteri. Nei rarissimi casi italiani, agiamo diversamente interessando l’autorità giudiziaria competente e procediamo con un decreto di sequestro preventivo. In questo caso i contenuti vengono veramente rimossi”.

In che modo vengono reperite le immagini dei minori che poi sono diffuse online illegalmente?
“Molte di esse sono autoprodotte, altre si trovano online e non sono necessariamente frutto di adescamento. Oppure sono immagini di abusi: in tutti questi casi si tratta di contenuti che girano su siti attestati all’estero”. 

È calato il fenomeno dell’adescamento online. Quindi è aumentata la consapevolezza al problema da parte dei ragazzini?
C’è una maggiore consapevolezza dei rischi in cui si può incorrere in rete, che ha fatto sì che i minori stiano più attenti. Spesso i genitori vengono a denunciare grazie ai figli che sono stati svegli e si sono accorti di esser stati vittime di adescamento. Ci piace pensare che sia anche un po’ merito nostro, della Polizia. Al di là delle campagne mediatiche di sensibilizzazione come Una vita da Social o Cuori connessi, quotidianamente i nostri operatori vanno nelle scuole per incontrare genitori, insegnanti e ragazzi. L’obiettivo è cercare di offrire una cassetta degli attrezzi per minori e adulti perché siano in grado di riconoscere di cosa si parla, quindi accompagnare i ragazzi in un’azione più consapevole”.