Omicidio Giulia Tramontano, nella giornata di oggi è prevista l’autopsia: tutte le ipotesi da parte degli investigatori in merito all’uccisione della ragazza
Nelle prossime ore ci sarà l’autopsia sul corpo di Giulia Tramontano, la ragazza di 29 anni che è stata uccisa lo scorso sabato 27 maggio dal suo fidanzato, Alessandro Impagnatiello. Quest’ultimo, dopo un castello di bugie, è crollato dinanzi agli inquirenti ed ha ammesso le sue colpe. Ricordiamo anche che la ragazza, nel momento della morte, era incinta di sette mesi del piccolo Thiago. Una coltellata da parte del barman, nella loro abitazione di Senago (provincia di Milano) ha rotto definitivamente la possibilità di far conoscere il mondo al bimbo che aveva in grembo.
Nella giornata di oggi gli esperti di medicina legale (tra questi ci sarà il professore Andrea Gentilomo) dovranno dare delle risposte certe in merito al delitto dell’abitazione in quel di via Novella. Sono state le domande che cercano ancora una risposta. Nella giornata di ieri, giovedì 8 giugno, i magistrati titolari dell‘indagini ed i carabinieri hanno elaborato i primi quesiti, durante una riunione che si è svolta in Procura. L’obiettivo è cercare di capire quello che sia successo nella loro casa e, soprattutto, quale sia stata la coltellata che ha ucciso la ragazza originaria di Sant’Antimo (provincia di Napoli).
Si cercherà di capire anche l’aggravante della crudeltà determinata dal numero di colpi inferti dopo la morte della giovane. Non solo: anche se Impagnatiello si sia accanito sul feto dove la ragazza aveva in grembo il piccolo Thiago. Elementi che, purtroppo, non sono assolutamente da sottovalutare e non fanno altro che alzare, sempre di più, il livello di atrocità di questa vicenda. Le stesse che, inevitabilmente, potrebbero pesare anche sul capo di imputazione. Fino a questo momento, però, nessuno ha voluto dare delle risposte definitive in merito a quale sia stato il colpo mortale oppure il numero esatto delle coltellate.
Le prime ipotesi è che Giulia sia stata sorpresa alle spalle ed attaccata alla gola. Questo significherebbe il fatto che nessuno dei vicini ha sentito le urla quella terribile sera. Anche perché, subito dopo l’uccisione, il 30enne avrebbe cercato di bruciare il suo corpo in due occasioni prima di abbandonarla in un terriccio in via Monte Rosa (a quasi 700 metri da casa). I medici avranno anche il compito di svolgere degli esami entomologici per capire: orario della morte, tempi, spostamenti di Impagnatiello. Se quello che ha detto agli inquirenti combacia oppure no. Si farà molta attenzione anche sugli esami tossicologici per cercare di capire se il veleno per topi nello zaino possa essere stato fatto ingerire a Giulia.