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Politica

25 Aprile, Del Din: “Fascismo non sarebbe risorto se ci fossimo comportati bene”

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Cristiano

25 Aprile, la partigiana Paola Del Din ha rilasciato una intervista ai microfoni del ‘Corriere della Sera’ dove ha raccontato del suo passato e non solo

Sergio Mattarella e Paola Dal Din (Ansa Foto) Notizie.com

In una lettera scritta al ‘Corriere della Sera‘ la premier, Giorgia Meloni, ha voluto dedicare il 25 Aprile ad una donna definita “straordinaria” e che ha combattuto per il nostro Paese. Stiamo parlando di Paola Del Din. Lo stesso noto quotidiano ha voluto intervistarla per parlare di lei: dalle sue origini fino al pensiero che ha sulla presidente del Consiglio. Nel corso dell’intervista ha precisato che il padre era un ufficiale degli alpini. Nativa di Pieve di Cadore nel 1923, fino a quando la famiglia non si è trasferita a Vicenza. Poi il trasferimento definitivo in Friuli una volta che il padre era diventato Maggiore.

Ricorda molto bene il suo periodo alla ‘Resistenza’ ed il suo ruolo. Tutto grazie al fratello ed ai suoi compagni di scuola. Erano una decina di loro, la Del Din ha affermato di essersi sempre messa a disposizione per qualsiasi cosa. Il suo ruolo era quello di trasportare messaggi. Ovvero portare documenti. Una volta che glielo avevano chiesto non ha saputo rifiutare. Tanto è vero che si è lanciata anche con il paracadute (tanto da ricordare di essere tornata a casa grazie a questa attrezzatura). Quando le è stato chiesto se avesse mai imbracciato delle armi la risposta è stata categorica: “No, non era il mio compito. Consegnavo le carte che mi sono state affidate“.

25 Aprile, Del Din: “Parole La Russa? Non seguo la politica

Paola Del Din (screenshot video YouTube) Notizie.com

Sulla polemica che ha visto come protagonista il presidente del Senato, Ignazio La Russa, sulle sue dichiarazioni in merito al 25 Aprile ha espresso il suo pensiero. Ribadendo, però, che la politica non la segue tanto visto che non le piace. Ricorda che, quando finì la guerra, da Roma non vedeva l’ora di tornare al Nord. Quello che ha vissuto e che ha visto non lo ricorda con piacere. “L’Italia era in quelle condizioni e loro discutevano su quale partito dovesse prevalere“. Anzi, dà anche un “assist”: ovvero pensare alla scuola che, secondo la Del Din, non funziona come dovrebbe.

Gli studenti sono più indottrinati di quanto non lo fosse allora. Mai avremmo pensato di andare in giro a fare malanni“. In conclusione ha risposto alla domanda se la Costituzione fosse davvero antifascista oppure no: “Ne ho visto tante, soprattutto dopo la morte di mio fratello. Io ho sentito blaterare e mi ha dato fastidio. E’ morto dopo essere stato ferito dai fascisti. Se ci fossimo comportati bene il fascismo non sarebbe risorto“. Sul comunismo non ha dubbi: “E’ una dittatura come il fascismo. Uno è nero e l’altro rosso“.