Omicidio Barbara Capovani, chi è Gianluca Paul Seng: lo “sciamano” che ha ucciso la psichiatra all’esterno dell’ospedale di Pisa
Poco prima della mezzanotte di ieri la notizia che mai avrebbero voluto ricevere i familiari, amici e colleghi di Barbara Capovani: la psichiatra era stata dichiarata clinicamente morta. Dopo che, nel pomeriggio di venerdì 21 aprile, era stata aggredita all’esterno dell’ospedale con una mazza. La stessa che le ha provocato delle ferite gravissime. Ha lottato solamente per due giorni, fino a quando non è arrivata la notizia della morte. Subito dopo l’aggressione erano partite immediatamente le indagini da parte delle forze dell’ordine che hanno dato la caccia all’aggressore.
Si è scoperto che ad aggredirle (e purtroppo ucciderla) un suo ex paziente. Si tratta di Gianluca Paul Seung. 35enne viareggino. Gli inquirenti sollevano l’accusa di omicidio premeditato. Si trovava in cura al ‘Servizio psichiatrico diagnosi e cura‘ di Pisa nel 2019. Proprio in quell’anno la dottoressa lo aveva avuto in cura. Secondo quanto riportato dagli investigatori l’uomo aveva cercato di ucciderla il giorno prima dell’attacco, ma la Capovani era assente dal lavoro. La notte scorsa la polizia si è presentata nella sua abitazione per effettuare la perquisizione. Si è barricato dentro, ma gli agenti sono riusciti a fare irruzione: trovando, tra l’altro, una balestra con diversi darsi.
Nel corso della perquisizione sono stati sequestrati: indumenti, oggetti, cellulare e pc dell’indagato. Per lui si sono aperte le porte del carcere ‘Don Bosco’ della città toscana. I sostituti procuratori Giovanni Porpora e Lidya Pagnini continuano le indagini. Il 35enne avrebbe colpito, ripetutamente, il cranio della vittima cogliendola di sorpresa alle spalle mentre stava per avvicinarsi alla sua biciletta per ritornare a casa. Nato da padre di origine cinese e mamma napoletana, da giovane si trasferisce in Toscana. Di lui si sa che non ha mai finito gli studi superiori. Alle spalle ha già quattro processi. Accusato di aver molestato una ragazzina di 13 anni nel 2018 a Viareggio.
In una occasione è evaso anche dagli arresti domiciliari. Nell’ultimo grado di giudizio non è arrivato alcun tipo di procedimento. Sul suo profilo Facebook si definiva uno “sciamano“. Ovvero un mediatore “fra invisibile ed invisibile“. Aveva creato una pagina social “Associazione difesa utente psichiatrico”. In passato aveva aggredito anche un medico psichiatra dell’ospedale Versilia di Viareggio. A dicembre si era presentato a ‘La Nazione’ per una denuncia da ‘No Vax’ contro la vendita di vaccini tossici.