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Politica

Elezioni, Calderoli non ha dubbi: “Via il ballottaggio”

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Cristiano

Il ministro per le Autonomie, Roberto Calderoli, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano ‘Il Corriere della Sera’ dove si è soffermato su più argomenti. In primis quello che riguarda la questione relativa alle ‘Elezioni’

Il ministro per le Autonomie, Roberto Calderoli (Ansa Foto) Notizie.com

Nel corso di una intervista che ha rilasciato al quotidiano ‘Corriere della Sera‘, il ministro per le Autonomie Roberto Calderoli ha fatto un bel po’ di chiarezza. Soprattutto per quanto riguarda la questione dell’eliminazione del ballottaggio. Su questo punto l’esponente della Lega è stato fin troppo chiaro visto che opta per la cancellazione istantanea. Tanto da fare un esempio sull’ultimo caso che si è verificato nelle elezioni di Udine.

Nella città friulana ha vinto il candidato del centrosinistra, Alberto De Toni. In riferimento proprio a quest’ultimo ha spiegato che ha vinto prendendo meno voti di quanti ne aveva presi il primo cittadino uscente nel turno precedente. Per Calderoli si tratta di una “ingiustizia” politica e di una mancanza di rispetto verso il popolo. Ci tiene a ribadire che è un voto democratico anche quello che riguarda il ballottaggio.

Elezioni, Calderoli non ci sta ed opta per l’eliminazione del ballottaggio

Il ministro per le Autonomie, Roberto Calderoli (Ansa Foto) Notizie.com

In merito alla votazione democratica del ballottaggio ci tiene a precisare: “Giusto che sia così, ma i cittadini si sono già espressi una volta“. Quello che non riesce a capire il ministro è per quale motivo gli stessi devono essere nuovamente costretti a tornare ai seggi dopo due settimane. Questo passaggio non lo convince del tutto. A vincere, per Calderoli, non è solamente chi ha il consenso, ma chi mostra più capacità di mobilitazione da parte degli iscritti e dei “simpatizzanti”. In conclusione ci tiene a precisare che il migliore sistema elettorale è quello delle Regionali.

Anche perché, di norma, è solamente un unico turno. Un sistema che va a premiare chi supera la maggioranza con il 40%. Un modello che, nel corso di questi anni, è riuscito a garantire sia “governabilità che stabilità“. Anche se, in merito a tutto questo, ci tiene a modificare un piccolo passaggio che non lo convince del tutto. Toglierebbe volentieri anche il “voto disgiunto”, giudicato dallo stesso politico una vera e propria “sciocchezza“. Poi si chiede: “Se il sistema è bipolare non riesco a capire perché un sindaco può trovarsi a governare con una maggioranza di un altro colore“.