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Politica

Montaruli: “Mi dimetto per difendere le istituzioni, ma sia chiaro sono innocente”

Published by
Daniele Magliocchetti

L’ex sottosegretario all’Università dice la sua: “Ho la serenità di poter dire che non ho causato alcun ammanco alle casse pubbliche”

Si dice serena e convinta delle proprie ragioni. Ha deciso di dimettersi, di lasciare il Governo perché lo riteneva doveroso e soprattutto per “difendere le istituzioni”, ma ora per la deputata Augusta Montaruli si profila un iter di battaglia legale e politica. “Ho creduto, credo e continuerò a credere nella Magistratura. D’altra parte solo chi confida nella propria innocenza e nella Giustizia si sottopone a dibattimento ovvero per così tanto tempo al giudizio in modo pubblico benché un procedimento simile, fin dall’inizio, sia stato mediaticamente esposto. Così io ho fatto“. A parlare è la stessa Montaruli di Fratelli d’Italia che annuncia e argomento così le sue dimissioni da sottosegretaria al ministero dell’Università.

La sottosegretaria all’Università, Augusta Montaruli, insieme alla ministra dell’Istruzione, Anna Maria Bernini, alla sede dell’Edisu a Torino (Ansa Notizie.com

Una lunga lettera nella quale la Montaruli spiega tutto quello che ha passato e tutto quello che è successo: “Mi sono sempre assunta la responsabilità della mia condotta anche quando leggevo o ascoltavo facili ironie su spese mai contestate dalla procura e su cui quindi non ho potuto difendermi neppure nelle aule dove in modo rispettoso ho rinviato ogni valutazione sempre. Per quella stessa responsabilità in ogni caso ancor prima che questo processo avesse inizio e potesse definire un giudizio ho provveduto alla restituzione delle somme contestate per una cifra pari ad oltre il doppio rispetto a quella indicata dall’odierna sentenza“.

“Ho restituito tutto anzi veramente il doppio e sono comunque innocente”

Il giorno in cui Montaruli riceve l’incarico dal Presidente Meloni (Ansa Notizie.com)

Una storia, quella processuale, dove Augusta Montaruli è stata protagonista si un assalto mediatico anche perché le famose “spese pazze” hanno tappezzato le pagine dei giornali e i servizi televisivi di ogni genere, ma lei a testa alta cerca di spiegare e argomentare quanto è accaduto e rilancia: “Ho la serenità di poter dire che non ho causato alcun ammanco alle casse pubbliche né altro danno alla pubblica amministrazione e ai cittadini. Anche da un punto di vista istituzionale ho provveduto a partire dal 2012 ad autoescludermi da ogni candidatura per ben cinque anni ed in ogni caso fino alla prima sentenza di assoluzione. Considerata la particolarità dell’inchiesta non ho aspettato il giudizio dei magistrati per non rinviare sine die una valutazione attenta delle mie responsabilità politiche”.

“Ho deciso di dimettermi dall’incarico di Governo per difendere le istituzioni certa della mia innocenza – spiega Augusta Montaruli nella sua lunghissima nota – Se ciò non avvenisse sarei come coloro che vorrebbero demolito il senso dello Stato, rendendolo debole con una ricerca costante di una giustificazione alle proprie azioni, sentendosi moralmente superiori o cercando di piegare le norme ai comportamenti, addirittura ostentando clemenza verso chi agita l’arma del ricatto e per scappare dalla legge si vorrebbe ridisegnare vittima, rimanendo nell’ombra davanti alla ‘protesta più forte’ di chi la vita se l’è tolta davvero poco più di un anno fa. Tutto questo sì è stato decisamente imbarazzante”.